Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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PLATANTHERA BIFOLIA (L.) RICH.<br />
BASIONIMO: ORCHIS BIFOLIA L.<br />
NOME COMUNE PLATANTERA COMUNE<br />
Descrizione Pianta alta 20-70 cm, <strong>di</strong> aspetto<br />
esile, con apparato ipogeo costituito <strong>di</strong> due<br />
bulbotuberi napiformi e numerose ra<strong>di</strong>ci<br />
ingrossate. Scapo eretto, sottile, verde chiaro,<br />
angoloso, talora flessuoso. Foglie basali in<br />
genere due, raramente tre, larghe, ovate o<br />
ellittiche, un po’ carenate; foglie cauline molto<br />
più piccole, lineari-lanceolate, appuntite.<br />
Infiorescenza cilindrica densa inizialmente,<br />
poi lassa e allungata, munita <strong>di</strong> numerosi fiori<br />
(fino a 30-40) profumati. Brattee lanceolate,<br />
lunghe quanto l’ovario. Sepali biancastri o<br />
soffusi <strong>di</strong> verde, i laterali <strong>di</strong>vergenti, ottusi<br />
all’apice, il me<strong>di</strong>ano quasi eretto, ovato, con<br />
apice arrotondato; petali bianchi, piu stretti,<br />
lanceolati e conniventi; labello lineare, a<br />
forma <strong>di</strong> lingua, poco più lungo dei sepali,<br />
bianco, un po’ più chiaro alla base, rivolto<br />
verso il basso e con apice arrotondato; sperone<br />
sottile, lungo anche il doppio dell’ovario,<br />
arcuato e volto in giù. Pollinii ravvicinati e<br />
paralleli.<br />
Habitat Arbusteti, garighe, boschi <strong>di</strong> latifoglie<br />
decidue, faggete (150 e 1500 m <strong>di</strong> quota).<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura Maggio-luglio.<br />
Distribuzione Paleotemperata. È presente in<br />
tutto il territorio italiano, tranne che in Sicilia;<br />
meno frequente in Sardegna.<br />
Note tassonomiche La posizione dei due pollinii<br />
rende abbastanza facile la <strong>di</strong>stinzione con<br />
Platanthera chlorantha con cui può essere<br />
scambiata, ma mentre in P. bifolia essi sono<br />
paralleli e ravvicinati, nell’altra sono <strong>di</strong>stanziati<br />
e convergenti. Potrebbe in questo caso trattarsi<br />
<strong>di</strong> un adattamento per evitare l’ibridazione (per<br />
quanto esista l’ibrido naturale tra le due specie,<br />
P. ×hibrida), dal momento che nell’impollinatore,<br />
<strong>di</strong> solito lepidotteri notturni, i pollinii si attaccano<br />
in punti <strong>di</strong>versi <strong>della</strong> testa.<br />
Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie abbastanza<br />
comune nel territorio provinciale, sebbene<br />
i dati <strong>di</strong> copertura siano relativi a soli 19<br />
quadrati su 52, soprattutto nel Chianti,<br />
Montagnola Senese, Colline Metallifere,<br />
Farma-Merse, Val <strong>di</strong> Chiana, bassa Val<br />
d’Orcia, Monte Cetona e Monte Amiata. È<br />
specie tipicamente nemorale, <strong>di</strong> boschi aperti,<br />
cedui e arbusteti; è probabile che la sua <strong>di</strong>stribuzione<br />
nel territorio provinciale, analogamente<br />
alla congenere P. chlorantha sia sottostimata<br />
a causa <strong>della</strong> colorazione verde chiaro<br />
dell’intera pianta e <strong>della</strong> poca appariscenza<br />
dei fiori.