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Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)

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CORALLORHIZA TRIFIDA (L.) CHÂTEL.<br />

BASIONIMO OPHRYS CORALLORHIZA L.<br />

NOME COMUNE ORCHIDEA CORALLO<br />

Descrizione Pianta alta 10-20 cm, provvista<br />

<strong>di</strong> organi ipogei <strong>di</strong> aspetto coralloide. Scapo<br />

eretto, aclorofillico e brunastro in basso, verdastro<br />

verso l’alto, gracile; foglie basali e cauline<br />

ridotte a guaine biancastre o brune.<br />

Infiorescenza lassa, composta da un numero<br />

variabile <strong>di</strong> fiori (3-15). Brattee piccole e<br />

acute, molto minori dell’ovario. Fiori piccoli,<br />

<strong>di</strong> colore giallo-verdastro. Sepali lineari lanceolati,<br />

il me<strong>di</strong>ano rivolto in avanti a forma <strong>di</strong><br />

cappuccio, i laterali quasi falciformi e rivolti<br />

verso il basso; petali lanceolati, conniventi<br />

sotto il sepalo me<strong>di</strong>ano; labello bianco venato<br />

<strong>di</strong> verde, a forma <strong>di</strong> lingua, rivolto verso il<br />

basso, con apice ottuso e spesso maculato <strong>di</strong><br />

porpora alla base; sperone assente.<br />

Habitat Faggeta su substrato ricco <strong>di</strong> humus,<br />

tra 700 e 1000 m.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura Giugno-agosto.<br />

Distribuzione Circumboreale. In Italia è<br />

segnalata in quasi tutte le regioni, <strong>di</strong>ffusa sui<br />

rilievi (Alpi e Appennini), più rara al sud,<br />

assente in Puglia e Italia insulare.<br />

Note tassonomiche Il nome generico deriva<br />

dal greco (korallion = corallo e rhiza = ra<strong>di</strong>ci)<br />

e si riferisce alla particolare morfologia dell’apparato<br />

ipogeo, appunto coralliforme;<br />

l’epiteto specifico invece descrive la morfologia<br />

fiorale. Descritta inizialmente da Linneo<br />

come specie del genere Ophrys (O. corallorhiza),<br />

venne successivamente separata ed elevata<br />

al rango generico. Come altre specie<br />

nemorali sprovviste <strong>di</strong> vere foglie, sebbene in<br />

parte fotosintetizzante, vive in simbiosi con<br />

funghi <strong>di</strong> lettiera; è frequentissima l’autogamia<br />

così come la riproduzione vegetativa per<br />

frammentazione del rizoma. Questa è l’unica<br />

specie europea <strong>di</strong> un genere che ha una <strong>di</strong>stribuzione<br />

prevalentemente americana.<br />

Note <strong>di</strong>stributive Insieme a Epipogium<br />

aphyllum, <strong>di</strong> cui con<strong>di</strong>vide l’habitat, è una<br />

specie rarissima a livello provinciale, essendo<br />

nota soltanto sul cono vulcanico del<br />

Monte Amiata, in pochissime stazioni (1<br />

quadrato su 52 - QN15) (Contorni, 1992;<br />

Selvi, 1996). A causa <strong>delle</strong> ridotte <strong>di</strong>men-<br />

sioni e del colore giallo-rossastro, può sfuggire<br />

all’osservazione e quin<strong>di</strong> in futuro non<br />

si esclude la possibilità <strong>di</strong> ulteriori ritrovamenti;<br />

tuttavia sembra essere abbastanza<br />

esigente riguardo all’habitat, restringendo<br />

alle zone montane con boschi freschi e substrato<br />

ricco <strong>di</strong> humus la sua <strong>di</strong>stribuzione<br />

potenziale.

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