Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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EPIPACTIS MUELLERI GODFERY<br />
SINONIMO EPIPACTIS HELLEBORINE (L.) CRANTZ SUBSP. MUELLERI (GODFERY) O. BOLÒS, MASALLES & VIGO<br />
NOME COMUNE ELLEBORINA DI MÜELLER.<br />
Descrizione Pianta alta 20-70 cm, gracile,<br />
con apparato ipogeo costituito <strong>di</strong> un corto rizoma<br />
orizzontale da cui si <strong>di</strong>partono poche ra<strong>di</strong>ci<br />
ingrossate. Scapo eretto, verde-giallastro e<br />
pubescente in alto, talora violaceo in basso.<br />
Foglie basali assenti, le cauline <strong>di</strong>sposte a spirale<br />
oppure <strong>di</strong>stiche, semiamplessicauli, con<br />
margini ondulati, ovato-lanceolate, progressivamente<br />
ridotte in alto. Infiorescenza allungata,<br />
lassa, spesso unilaterale, composta <strong>di</strong><br />
numerosi fiori campanulati e penduli. Brattee<br />
ver<strong>di</strong>, lanceolate, le inferiori più lunghe dell’intero<br />
fiore, le altre decrescenti verso l’alto.<br />
Sepali ovato-lanceolati, verde-giallastri; petali<br />
ovato-lanceolati, acuminati, giallastri o bianchi,<br />
talvolta soffusi <strong>di</strong> rosa. Labello più corto<br />
dei sepali; ipochilo semisferico, bianco-verdastro<br />
o rosato all’esterno, internamente rossastro<br />
o bruno; epichilo biancastro, cuoriforme, con<br />
apice rivolto all’in<strong>di</strong>etro o in avanti, munito alla<br />
base <strong>di</strong> due gibbosità poco rilevate e lisce;<br />
ovario piriforme, pubescente e brevemente<br />
peduncolato.<br />
Habitat Boschi più o meno aperti <strong>di</strong> conifere<br />
(anche negli impianti artificiali) o latifoglie (tra<br />
200 e 1700 m slm).<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura Giugno-luglio.<br />
Distribuzione Centroeuropea. In Italia è presente<br />
nelle regioni settentrionali (eccetto la<br />
Valle d’Aosta) e centrali; al sud e sulle isole è<br />
presente in Molise, Puglia e Sardegna.<br />
Note tassonomiche Come le altre specie del<br />
genere Epipactis, tende a sfuggire all’osservazione<br />
a causa <strong>delle</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni e <strong>della</strong><br />
poca appariscenza dei fiori i quali tendono a<br />
confondersi facilmente con le altre erbe del sottobosco,<br />
complice anche la scarsa illuminazione<br />
dell’habitat tipico <strong>di</strong> questa entità. La <strong>di</strong>stinzione<br />
con le altre congeneri è, tuttavia, relati-<br />
vamente agevole grazie al labello corto e alle<br />
gibbosità basali dell’epichilo poco evidenti.<br />
Note <strong>di</strong>stributive Epipactis muelleri è da considerarsi<br />
specie rara a livello provinciale. I dati<br />
evidenziano una copertura <strong>di</strong> soli 2 quadrati<br />
su 52 (QN15 e QN18), con complessive 4<br />
segnalazioni. Esse sono riferite ai Monti <strong>di</strong><br />
Trequanda e al Monte Amiata. È probabile<br />
che venga frequentemente confusa con E. helleborine,<br />
a cui vengono riferite normalmente<br />
numerose segnalazioni invece relative ad altre<br />
specie meno conosciute; non essendo sempre<br />
agevole il riconoscimento <strong>di</strong>retto “in campo”<br />
per i neofiti, essa risulta forse più rara <strong>di</strong> quanto<br />
non lo sia in realtà.