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Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)

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CEPHALANTHERA LONGIFOLIA (L.) FRITSCH<br />

BASIONIMO SERAPIAS HELLEBORINE L. VAR. LONGIFOLIA L.<br />

SINONIMO CEPHALANTHERA ENSIFOLIA (MURRAY) L.C.M. RICHARD; CEPHALANTHERA XIPHOPHYLLUM RCHB.<br />

NOME COMUNE CEFALANTERA MAGGIORE, ELLEBORINE<br />

Descrizione Pianta alta 15-50 cm, con apparato<br />

ipogeo costituito <strong>di</strong> un corto rizoma e un<br />

fascio <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci carnose. Scapo eretto, cilindrico,<br />

sottile, talvolta flessuoso. Foglie basali ridotte<br />

a guaine abbraccianti il fusto; foglie cauline<br />

numerose, <strong>di</strong>sposte più o meno su due file, le<br />

inferiori ellittiche, le superiori lineari-lanceolate,<br />

allungate, semiamplessicauli. Infiorescenza<br />

lassa, munita <strong>di</strong> numerosi fiori bianchi (10-20).<br />

Brattee erbacee, ver<strong>di</strong>, lanceolate, piccole, in<br />

genere molto più brevi dell’ovario, tranne<br />

l’inferiore. Fiori piuttosto gran<strong>di</strong>, semiaperti;<br />

sepali ovato-lanceolati ad apice acuto, petali<br />

leggermente più corti e con apice ottuso; labello<br />

più corto dei dei petali e concavo, quasi interamente<br />

bianco, ipochilo con lobi laterali eretti<br />

e triangolari, epichilo cuoriforme con evidenti<br />

creste longitu<strong>di</strong>nali giallastre e apice rivolto<br />

verso il basso.<br />

Habitat Boschi <strong>di</strong> latifoglie, leccete e arbusteti,<br />

tra 300 e 1000 m <strong>di</strong> quota, preferibilmente<br />

su substrato calcareo.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura Maggio-giugno.<br />

Distribuzione Eurasiatica. È presente in tutte le<br />

regioni dell’Italia peninsulare e nelle isole.<br />

Note tassonomiche Il nome generico deriva<br />

dall’antera che ha una forma <strong>di</strong> “testa”, mentre<br />

l’epiteto specifico descrive la forma allungata<br />

<strong>delle</strong> foglie. Questo carattere macroscopico<br />

permette una facile <strong>di</strong>stinzione tra questa<br />

specie e la precedente, le cui foglie sono<br />

ovato-lanceolate e abbraccianti il fusto. Il<br />

colore dei fiori (bianco in C. longifolia, bianco<br />

crema in C. damasonium) inoltre impe<strong>di</strong>sce<br />

la confusione con la seguente C. rubra,<br />

che presenta fiori porporini. Sebbene siano<br />

noti in letteratura gli ibri<strong>di</strong> con entrambe le<br />

specie congeneri, essi non sono stati rinvenuti<br />

nel presente stu<strong>di</strong>o.<br />

Note <strong>di</strong>stributive Sicuramente una <strong>delle</strong> <strong>orchidee</strong><br />

più comuni e più facili da incontrare nei<br />

boschi del senese, dalle leccete, alle macchie<br />

ai boschi misti <strong>di</strong> latifoglie decidue, soprattutto<br />

querceti e ostrieti; la sua fioritura è abbondante<br />

e vistosa, tanto che raramente sfugge all’osservazione.<br />

Nella provincia è nota in 31 qua-<br />

drati su 52, con un totale <strong>di</strong> 57 osservazioni.<br />

Non si hanno informazioni relative a questa<br />

specie per alcune zone <strong>della</strong> Val <strong>di</strong> Chiana,<br />

<strong>della</strong> Val <strong>di</strong> Merse e del Chianti, ma è altamente<br />

probabile che si tratti <strong>di</strong> lacune conoscitive<br />

in quanto le tipologie forestali presenti<br />

sono compatibili con l’habitat <strong>di</strong> C. longifolia.

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