Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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GYMNADENIA CONOPSEA (L.) R. BR.<br />
BASIONIMO ORCHIS CONOPSEA L.<br />
NOME COMUNE MANINA ROSEA<br />
Descrizione Pianta alta 20-70 cm, provvista<br />
<strong>di</strong> 2 rizotuberi <strong>di</strong>gitati. Scapo eretto, cilindrico,<br />
verde chiaro; foglie cauline in numero<br />
variabile, lanceolato-lineari, acute, sub-erette,<br />
le superiori via via più piccole e ridotte a brattee<br />
biancastre. Infiorescenza allungata, dapprima<br />
conica, poi cilindrica, abbastanza<br />
densa, costituita da 25-100 fiori. Brattee lanceolate,<br />
sfumate <strong>di</strong> porpora, lunghe una 1,5<br />
volte l’ovario. Fiori piccoli, odorosi, <strong>di</strong> colore<br />
variabile dal rosa al porpora. Sepali oblunghi,<br />
i laterali opposti e talvolta un po’ riflessi,<br />
il sepalo me<strong>di</strong>ano curvato in avanti e connivente<br />
con i petali che sono più larghi e più<br />
corti dei sepali; labello un po’ più largo che<br />
lungo, trilobato con lobi circa uguali; sperone<br />
filiforme, incurvato verso il basso, lungo più o<br />
meno il doppio dell’ovario.<br />
Habitat Praterie, incolti, pascoli, sia ari<strong>di</strong> che<br />
umi<strong>di</strong>, tra 150 e 900 m.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura Maggio-luglio.<br />
Distribuzione Eurasiatica. In Italia è segnalata<br />
in tutte le regioni, tranne Sardegna e Sicilia;<br />
più frequente e <strong>di</strong>ffusa al nord, <strong>di</strong>viene più rara<br />
al sud.<br />
Note tassonomiche Il nome del genere deriva<br />
dal greco e si riferisce alle ghiandole dei due<br />
pollinii che sono nude e non contenute in una<br />
tasca membranacea; conopsea invece significa<br />
“simile a zanzara” forse per lo sperone filiforme<br />
in cui si prolunga, posteriormente, il<br />
labello. Si tratta <strong>di</strong> una specie molto vistosa,<br />
soprattutto per l’infiorescenza allungata. I fiori<br />
sono impollinati da lepidotteri, i soli in grado<br />
<strong>di</strong> raggiungere il nettare all’interno dei lunghi<br />
speroni. La <strong>di</strong>mensione <strong>della</strong> pianta varia notevolmente<br />
in relazione all’umi<strong>di</strong>tà del substrato;<br />
gli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> pascoli e prati ari<strong>di</strong> tendono<br />
infatti a rimanere piuttosto bassi.<br />
Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie abbastanza<br />
comune, <strong>di</strong> cui si hanno in totale 37<br />
sergnalazioni per la provincia <strong>di</strong> <strong>Siena</strong> (20<br />
quadrati su 52), sebbene in due quadrati la<br />
presenza debba essere confermata, in quanto<br />
riportata in letteratura (Tassi, 1906): precisamente<br />
si tratta <strong>delle</strong> stazioni <strong>di</strong> Busseto, nella<br />
imme<strong>di</strong>ata periferia <strong>di</strong> <strong>Siena</strong>, e Monte Oliveto<br />
Maggiore, nelle Crete. Sembra in ogni caso<br />
essere più comune nella parte meri<strong>di</strong>onale (Val<br />
d’Arbia, Val d’Orcia e comprensorio amiatino)<br />
specie al margine <strong>di</strong> prati, incolti e colture<br />
cerealicole; quando presente spesso tende a<br />
formare dense popolazioni, particolarmente<br />
evidenti per il colore acceso dei fiori.