Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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all’ottobre 2010, in tutto il territorio provinciale,<br />
a cui si aggiungono comunicazioni personali<br />
e testimonianze fotografiche <strong>di</strong> colleghi,<br />
amatori e orchidologi semi-professionisti.<br />
Aspetti nomenclaturali<br />
La nomenclatura e il trattamento tassonomico<br />
<strong>delle</strong> specie in questo <strong>Atlante</strong> seguono quanto<br />
proposto dal Gruppo Italiano per la Ricerca sulle<br />
Orchidee Spontanee (GIROS) in una recente pubblicazione<br />
(2009) alla quale si rimanda per ulteriori<br />
informazioni, così come alle numerose altre<br />
monografie de<strong>di</strong>cate a questa famiglia (tra cui<br />
Buttler 1991; Castroviejo et al., 2005; Delforge,<br />
2005). In alcuni casi, onde evitare una eccessiva<br />
frammentazione in entità poco <strong>di</strong>fferenziate tra<br />
loro e <strong>di</strong>fficilmente riconoscibili, si è preferito considerarle<br />
all’interno <strong>di</strong> una specie unica, come nel<br />
caso <strong>di</strong> Ophrys araneola e O. classica che<br />
secondo alcuni autori dovrebbero essere considerate<br />
specie buone a sé stanti, ma che qui vengono<br />
incluse nella variabilità intraspecifica <strong>di</strong> O.<br />
sphegodes, <strong>della</strong> quale sono noti l’elevato polimorfismo<br />
e la possibilità <strong>di</strong> formare ecotipi. Le<br />
entità a livello sottospecifico o varietale vengono<br />
riunite tutte insieme e, quando possibile, brevemente<br />
commentate nelle apposite note.<br />
Le schede <strong>della</strong> specie<br />
La flora orchidologica <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> <strong>Siena</strong> è<br />
organizzata in una serie <strong>di</strong> schede per ciascuna<br />
specie. I generi e le specie al loro interno sono<br />
in or<strong>di</strong>ne alfabetico per una maggiore facilità <strong>di</strong><br />
lettura; in ogni scheda trovano posto:<br />
a) binomio latino seguito dal nome dell’autore<br />
abbreviato o per esteso in accordo con<br />
Brummitt & Powell (1992) come previsto dal<br />
Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Nomenclatura botanica (Greuter et<br />
al., 2000), eventuali sinonimi e basionimo al<br />
fine <strong>di</strong> ricostruire la storia del nome e facilitare<br />
la ricerca nel caso <strong>di</strong> entità che nel tempo<br />
hanno subito mo<strong>di</strong>fiche;<br />
b) descrizione sintetica <strong>della</strong> morfologia <strong>della</strong><br />
pianta (organi ipogei, foglie basali e cauline,<br />
scapo, infiorescenza e fiori), in<strong>di</strong>cazione dell’habitat,<br />
del periodo <strong>di</strong> fioritura e aspetti<br />
corologici: queste informazioni sono desunte<br />
da Contorni (1992), Pignatti (1992), Rossi<br />
(2005) e GIROS (2009);<br />
c) brevi note tassonomiche, allo scopo <strong>di</strong> facilitare<br />
il riconoscimento e la <strong>di</strong>stinzione tra entità<br />
affini presenti o meno nell’<strong>Atlante</strong>;<br />
d) breve descrizione <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione a livello<br />
provinciale, cui seguono una tabella riassuntiva<br />
<strong>delle</strong> informazioni (bibliografiche, erbariologiche<br />
e semplici comunicazioni) e la carta<br />
<strong>della</strong> provincia con il reticolato UTM dei quadrati<br />
<strong>di</strong> 10 km <strong>di</strong> lato (Piazzini et al. 2005,<br />
2010);<br />
e) ampia documentazione fotografica <strong>della</strong> specie,<br />
in modo da permetterne un agevole riconoscimento<br />
in natura.<br />
Legenda <strong>della</strong> rappresentazione grafica nelle carte<br />
<strong>di</strong>stributive <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse segnalazioni raccolte<br />
Una raccomandazione al lettore…<br />
Vale la pena ripetere che tutte le <strong>orchidee</strong> sono<br />
protette e che la raccolta e la commercializzazione<br />
<strong>delle</strong> specie spontanee sono vietate; pertanto<br />
quando le incontriamo in campagna,<br />
lasciamoci sedurre dalla loro bellezza, dall’eleganza<br />
e dalla perfezione <strong>delle</strong> forme e dei colori<br />
dei loro fiori, ma evitiamo in tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
coglierle o, peggio ancora, prelevarle con bulbotuberi<br />
e ra<strong>di</strong>ci allo scopo <strong>di</strong> piantarle nel<br />
nostro giar<strong>di</strong>no. Lasciamo che questi fiori, vistosi,<br />
delicati e talora sfacciati, possano continuare a<br />
far bella mostra <strong>di</strong> sé nei nostri campi e nei nostri<br />
boschi.