Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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SERAPIAS PARVIFLORA PARL.<br />
SINONIMI SERAPIAS COLUMNAE AURNIER, SERAPIAS LINGUA L. VAR. PARVIFLORA (PARL.) KRAENZL.<br />
NOME COMUNE SERAPIDE A FIORI PICCOLI<br />
Descrizione Pianta alta 10-40 cm, con apparato<br />
ipogeo costituito <strong>di</strong> 2 o 3 rizotuberi subglobosi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong>verse, e un fascio <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>ci carnose. Scapo eretto, cilindrico, in<br />
genere robusto, spesso sinuoso, un po’ arrossato<br />
in alto. Foglie da lineari a lineari-lanceolate,<br />
carente, le basali non in rosetta, patenti o<br />
ricurve verso il basso; foglie cauline erette, progressivamente<br />
ridotte verso l’alto e guainanti il<br />
fusto. Infiorescenza pauciflora, prima compatta,<br />
poi allungata e lassa, con 3-6 fiori, variabili<br />
nel colore da verde-rossastro a rosso scuro.<br />
Brattee ovato-lanceolate, un po’ più corte <strong>di</strong><br />
tutto il fiore, grigio-rossastre, con evidenti nervature<br />
scure. Sepali ovato-lanceolati, acuti e<br />
formanti un casco allungato concolore alle<br />
brattee; petali un po’ più corti dei sepali, con<br />
base a forma <strong>di</strong> goccia e progressivamente<br />
ridotti verso l’apice; labello <strong>di</strong>viso in ipochilo e<br />
epichilo, <strong>di</strong> colore variabile dal verde-rossastro<br />
al rosso intenso, peloso nella parte centrale;<br />
ipochilo racchiuso nel casco per oltre i 2/3,<br />
con lobi laterali concolori all’epichilo, callosità<br />
basale formata da due basse creste <strong>di</strong>vergenti;<br />
epichilo lanceolato, piegato verso il basso,<br />
lungo 5-11 mm; sperone assente.<br />
Habitat Arbusteti, garighe, praterie e pascoli,<br />
tra 300 e 1000 m <strong>di</strong> quota.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura Aprile-maggio.<br />
Distribuzione Stenome<strong>di</strong>terranea. È presente in<br />
tutte le regioni dell’Italia peninsulare e nelle isole.<br />
Note tassonomiche Il nome del genere potrebbe<br />
derivare dalla <strong>di</strong>vinità egizia Serapide,<br />
mentre l’epiteto specifico si riferisce alla <strong>di</strong>mensione<br />
complessiva dei fiori; le callosità alla<br />
base dell’ipochilo la avvicinano morfologicamente<br />
a Serapias vomeracea, da cui però può<br />
essere <strong>di</strong>stinta per la lunghezza dell’epichilo (≤<br />
10 mm in S. parviflora, 17-35 mm in S. vomeracea)<br />
sebbene ad un osservatore inesperto<br />
possano sembrare alquanto simili. La presenza<br />
<strong>di</strong> più rizotuberi permette talvolta la riproduzione<br />
vegetativa in una specie normalmente a<br />
fecondazione incrociata.<br />
Note <strong>di</strong>stributive Delle tre specie del genere<br />
Serapias, questa è la più rara, essendo nota in<br />
sole 5 stazioni (6 quadrati su 52) e precisamente<br />
nella Riserva Naturale “Bosco <strong>di</strong><br />
Sant’Agnese”, lungo la strada tra Ranza e<br />
Castel San Gimignano, sul Monte Amiata,<br />
presso Bagni San Filippo e Castiglion d’Orcia,<br />
con nuclei costituiti da pochissimi in<strong>di</strong>vidui.<br />
Pre<strong>di</strong>lige ambienti aperti come prati, pascoli<br />
ari<strong>di</strong> e i margini stradali. Analogamente a<br />
quanto accaduto per altre specie poco evidenti,<br />
tende a sfuggire all’osservazione, confondendosi<br />
con la vegetazione circostante;<br />
inoltre non si esclude una confusione con S.<br />
vomeracea; è quin<strong>di</strong> probabile che la <strong>di</strong>stribuzione<br />
sia sottostimata.