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Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)

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CEPHALANTHERA DAMASONIUM (MILL.) DRUCE<br />

BASIONIMO SERAPIAS DAMOSONIUM MILL.<br />

SINONIMO CEPHALANTHERA LATIFOLIA JANCH.<br />

NOME COMUNE CEFALANTERA GIALLOGNOLA, ELLEBORINE<br />

Descrizione Pianta alta 15-50 cm, con apparato<br />

ipogeo costituito <strong>di</strong> un corto rizoma e<br />

numerose ra<strong>di</strong>ci brevi e carnose. Scapo eretto,<br />

cilindrico, sottile, talvolta flessuoso. Foglie<br />

basali ridotte a guaine abbraccianti il fusto;<br />

foglie cauline 2-5, ovato ellittiche, con apice<br />

acuto, anch’esse avvolgenti il fusto, a lamina<br />

piana. Infiorescenza lassa, cilindrica, munita<br />

<strong>di</strong> 3-10 fiori biancastri o color crema. Brattee<br />

erbacee, ver<strong>di</strong>, lanceolate, le inferiori lunghe<br />

circa il doppio dell’intero fiore, le superiori via<br />

via minori. I fiori sono piuttosto gran<strong>di</strong> e spesso<br />

restano socchiusi. Sepali ovato-lanceolati<br />

ad apice acuto, petali un po’ più piccoli e con<br />

apice ottuso; tutti i pezzi fiorali sono rivolti in<br />

avanti e risultano conniventi; labello più corto<br />

dei petali, concavo, ipochilo con una macchia<br />

gialla al centro, epichilo cordato con evidenti<br />

creste longitu<strong>di</strong>nali aranciate e apice rivolto<br />

all’in<strong>di</strong>etro.<br />

Habitat Querceti, faggete e arbusteti tra 300<br />

e 1200 m <strong>di</strong> quota, preferibilmente su substrato<br />

calcareo.<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura Maggio-giugno.<br />

Distribuzione Eurasiatica. È presente in tutte le<br />

regioni dell’Italia peninsulare e nelle isole, più<br />

frequente al nord.<br />

Note tassonomiche Il nome generico deriva<br />

dall’antera che ha una forma <strong>di</strong> “testa”,<br />

mentre l’epiteto specifico sembra essere riferito<br />

alla città <strong>di</strong> Damasco, in Asia Minore.<br />

Pur non producendo nettare, gli impollnatori<br />

<strong>di</strong> questa specie sono imenotteri, attratti e<br />

ingannati probabilmente dalla macula giallo-aranciata<br />

del labello che scambiano per<br />

un androceo ricco <strong>di</strong> polline. Oltre che per<br />

via sessuata, questa specie si riproduce<br />

vegetativamente emettendo getti laterali dal<br />

rizoma; non è inusuale infatti osservare molti<br />

steli in fiore originatisi dallo stesso apparato<br />

ipogeo.<br />

Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie relativamente<br />

frequente nei boschi <strong>di</strong> latifoglie decidue<br />

(querceti misti, faggete, acereti e arbusteti).<br />

Nel territorio <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> <strong>Siena</strong> è presente<br />

in 19 quadrati su 52, sebbene per due<br />

<strong>di</strong> essi si abbiano notizie bibliografiche non<br />

recenti (Tassi, 1906) allo stato attuale non confermate<br />

(PP80 e PN89); è presente nel<br />

Chianti, Val d’Elsa, Colline Metallifere<br />

Montagnola senese, Val <strong>di</strong> Merse e nella parte<br />

meri<strong>di</strong>onale <strong>della</strong> provincia (Monte Cetona,<br />

Monte Amiata Val d’Orcia e Riserva Naturale<br />

<strong>di</strong> Pietraporciana).

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