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Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)

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DACTYLORHIZA INSULARIS (SOMMIER) Ó. SANCHEZ & HERRERO<br />

BASIONIMO ORCHIS INSULARIS SOMMIER<br />

NOME COMUNE ORCHIDEA SARDA<br />

Descrizione Pianta alta 20-40 cm, con apparato<br />

ipogeo costituito <strong>di</strong> due rizotuberi ovoidali<br />

poco <strong>di</strong>visi all’apice e numerose ra<strong>di</strong>ci<br />

ingrossate. Scapo eretto, piuttosto robusto,<br />

fistoloso e angoloso, verde brillante. Rosetta<br />

basale assente, foglie cauline 4-7, oblungolanceolate,<br />

lunghe fino a 15 cm, le superiori<br />

via via più piccole. Infiorescenza densa inizialmente,<br />

poi un po’ più lassa e cilindrica.<br />

Brattee inferiori lanceolate, più lunghe dell’intero<br />

fiore, le superiori progressivamente più<br />

corte. Fiori gialli; sepali ovati, i laterali patenti,<br />

ottusi all’apice, il me<strong>di</strong>ano quasi eretto,<br />

rivolto un po’ in avanti; petali un po’ più piccoli<br />

e conniventi; labello più o meno convesso,<br />

poco più largo che lungo, trilobo, con<br />

lobo me<strong>di</strong>ano poco più lungo dei laterali, in<br />

genere munito <strong>di</strong> macchioline rosse alla base;<br />

sperone cilindrico, dritto, quasi orizzontale,<br />

lungo quanto l’ovario.<br />

Habitat Boschi aperti a dominanza <strong>di</strong> latifoglie<br />

decidue, radure, arbusteti (600 e 1000<br />

m slm).<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura Aprile-maggio.<br />

Distribuzione Me<strong>di</strong>terranea occidentale. È<br />

presente in Sardegna, Arcipelago Toscano,<br />

Toscana ed Emilia Romagna.<br />

Note tassonomiche L’epiteto specifico è riferito<br />

alla <strong>di</strong>stribuzione “insulare” <strong>di</strong> questa specie<br />

che è molto <strong>di</strong>ffusa in Sardegna e<br />

Corsica. A livello <strong>di</strong> Italia continentale è invece<br />

molto rara e assai localizzata. Si suppone<br />

un’origine ibridogena i cui presunti parenti<br />

sarebbero Dactylorhiza romana e D. sambucina<br />

(GIROS, 2009). Secondo Diana (1997)<br />

questa specie si riprodurrebbe esclusivamente<br />

me<strong>di</strong>ante processi apomittici quin<strong>di</strong> senza<br />

l’intervento dei gameti.<br />

Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie da<br />

considerare rara nel territorio <strong>della</strong> provincia<br />

<strong>di</strong> <strong>Siena</strong>, essendo presente in soli 4<br />

quadrati su 52, con complessive 8 segnalazioni.<br />

Attualmente le popolazioni note <strong>di</strong><br />

Dactylorhiza insularis sono localizzate<br />

presso Gerfalco (Montieri, GR) (PN67),<br />

poco fuori del confine <strong>della</strong> Riserva<br />

Naturale “Cornate e Fosini”, nella Riserva<br />

Naturale “Pietraporciana” (QN26), sul<br />

Monte Cetona (QN35) e sul Monte Amiata<br />

(QN15), tra Arcidosso e Castel del Piano,<br />

la cui popolazione è costituita <strong>di</strong> pochi<br />

esemplari a una quota compresa tra i 500<br />

e gli 800 metri (Contorni, 1992).

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