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Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)

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72<br />

EPIPACTIS PALUSTRIS (L.) CRANTZ<br />

BASIONIMO SERAPIAS HELLEBORINE L. VAR. PALUSTRIS L.<br />

NOME COMUNE ELLEBORINA PALUSTRE<br />

Descrizione Pianta alta 20-60 cm, con apparato<br />

ipogeo costituito da un rizoma strisciante<br />

orizzontale e <strong>di</strong>verse ra<strong>di</strong>ci ingrossate. Scapo<br />

eretto, verde in basso e più scuro in alto, pubescente.<br />

Foglie basali assenti; le inferiori (2-3)<br />

ridotte a squame, le altre ben sviluppate, in<br />

genere <strong>di</strong>stiche, semiamplessicauli, carenate,<br />

talvolta arrossate nella pagina inferiore, oblungo-lanceolate,<br />

progressivamente ridotte verso<br />

l’alto. Infiorescenza lassa, inizialmente ricurva,<br />

poi eretta ed allungata, unilaterale portante 5-<br />

20 fiori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a grandezza. Brattee ver<strong>di</strong>,<br />

fogliacee, l’inferiore lunga quanto l’intero fiore,<br />

le superiori uguali o più brevi dell’ovario. Fiori<br />

sub-orizzontali, poi piegati verso il basso.<br />

Sepali lanceolati, pubescenti, i laterali <strong>di</strong>vergenti,<br />

grigio-ver<strong>di</strong> o sfumati <strong>di</strong> rosa all’esterno,<br />

rossastri internamente; petali lanceolati, più<br />

stretti e corti dei sepali, bianchi sfumati <strong>di</strong> rosa<br />

o porpora alla base. Labello più lungo degli<br />

altri pezzi fiorali; ipochilo concavo, biancastro<br />

con evidenti nervature porporine; epichilo<br />

bianco, ovato-cordato, con i margini increspati<br />

e una banda giallastra in corrispondenza<br />

<strong>delle</strong> gibbosità basali che sono rilevate ed evidenti<br />

in forma <strong>di</strong> due creste; ovario piriforme,<br />

pubescente e lungamente peduncolato.<br />

Habitat Fossi, margini <strong>di</strong> torrenti e ruscelli, luoghi<br />

paludosi e prati umi<strong>di</strong> (da 150 e 1500 m slm).<br />

Periodo <strong>di</strong> fioritura Giugno-luglio.<br />

Distribuzione Eurasiatica. È presente in tutto il<br />

territorio italiano ma meno frequente al sud.<br />

Note tassonomiche La forma e il colore dei<br />

fiori nonché l’habitat ove si rinviene, rendono<br />

questa specie <strong>di</strong> Epipactis inconfon<strong>di</strong>bile e<br />

facilmente osservabile. Resta tuttavia una specie<br />

alquanto rara e a rischio <strong>di</strong> estinzione a<br />

causa <strong>della</strong> forte riduzione degli ambienti palustri,<br />

progressivamente bonificati negli ultimi<br />

decenni.<br />

Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie più frequente<br />

<strong>della</strong> precedente, andando a coprire 9<br />

quadrati su 52, sebbene 2 segnalazioni<br />

bibliografiche siano precedenti al 1950: una<br />

riferita al Bosco <strong>di</strong> Mazzafonda e l’altra presso<br />

Pienza, entrambe riportate da Tassi (1906)<br />

e non confermate in tempi recenti; possono<br />

quin<strong>di</strong> considerarsi estinte. Essendo una specie<br />

tipica <strong>di</strong> ambienti palustri, con la progressiva<br />

riduzione <strong>di</strong> questo habitat non è inverosimile<br />

che in passato essa abbia occupato un areale<br />

ben più ampio <strong>di</strong> quello attuale. Oggi<br />

Epipactis palustris è presente, con certezza, in<br />

Val <strong>di</strong> Merse, Val d’Orcia, Monte Amiata,<br />

Ripa d’Orcia e Lago <strong>di</strong> Chiusi.

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