Atlante delle orchidee della Provincia di Siena (dimensione: 6Mb)
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NEOTTIA NIDUS-AVIS (L.) RICH.<br />
NOME COMUNE NIDO D’UCCELLO<br />
Descrizione Pianta alta 10-50 cm, interamente<br />
giallo-brunastra, aclorofillica e micotrofica,<br />
provvista <strong>di</strong> apparato ipogeo costituito da un<br />
rizoma avvolto da corte ra<strong>di</strong>ci carnose intrecciate<br />
tra loro. Scapo eretto, cilindrico, robusto;<br />
foglie ridotte a squame giallastre o marroni,<br />
eretto-patenti e più o meno avvolgenti il fusto.<br />
Brattee membranacee, lanceolate, lunghe<br />
poco meno dell’ovario. Infiorescenza densa<br />
per numerosi fiori, un po’ più rada in basso, <strong>di</strong><br />
forma cilindrica o globosa allungata. Fiori <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>a grandezza, brevemente peduncolati.<br />
Sepali e petali ovato-lanceolati, curvati in<br />
avanti e formanti un casco più o meno lasso;<br />
labello lungo circa il doppio dei sepali, con<br />
una evidente macchia scura alla base, più<br />
chiaro all’apice che risulta nettamente <strong>di</strong>viso in<br />
due lobi <strong>di</strong>vergenti, ottusi all’estremità, sperone<br />
assente.<br />
Habitat Boschi <strong>di</strong> latifoglie, tra 300 e 1500<br />
m <strong>di</strong> quota, su substrati neutri o basici ricchi <strong>di</strong><br />
humus.<br />
Periodo <strong>di</strong> fioritura Maggio-giugno.<br />
Distribuzione Eurasiatica. È presente in tutte le<br />
regioni dell’Italia peninsulare e nelle isole.<br />
Note tassonomiche Sebbene raggiunga anche il<br />
mezzo metro <strong>di</strong> altezza, è una pianta poco<br />
appariscente che spesso si confonde nel sottobosco,<br />
specie in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scarsa illuminazione.<br />
L’epiteto specifico fa riferimento all’apparato ipogeo<br />
che ricorda un nido <strong>di</strong> uccello. Anche questa<br />
specie ricorre con frequenza all’autoimpollinazione<br />
o, in taluni casi, alla cleistogamia e può riprodursi<br />
vegetativamente per frammentazione del<br />
rizoma. Si tratta <strong>di</strong> una specie micoeterotrofa che<br />
sfrutta una simbiosi con funghi del genere<br />
Rhizomorpha per sopravvivere. A causa <strong>della</strong><br />
colorazione e <strong>della</strong> forma del fiore viene talvolta<br />
confusa con specie del genere Orobanche<br />
(Scrophulariaceae). Recentemente, in alcuni elenchi<br />
<strong>di</strong> Orchidaceae europee, il genere Listera<br />
viene incluso all’interno del genere Neottia che<br />
così, a livello italiano, conterebbe in totale 3 specie:<br />
N. nidus-avis, N. ovata e N. cordata.<br />
Note <strong>di</strong>stributive Si tratta <strong>di</strong> una specie<br />
abbastanza frequente nei boschi maturi <strong>di</strong><br />
latifoglie decidue (querceti misti, faggete).<br />
Nel territorio <strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> <strong>Siena</strong> è nota<br />
in 19 quadrati su 52 con una <strong>di</strong>stribuzione<br />
ben localizzata: Monti del Chianti,<br />
Montagnola senese, Colline Metallifere,<br />
nella dorsale Monte Cetona-Monti <strong>di</strong><br />
Trequanda e Monte Amiata. In questo caso è<br />
probabile che la <strong>di</strong>stribuzione sia sottostimata,<br />
a causa <strong>della</strong> poca attraenza <strong>di</strong> questa<br />
specie, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre <strong>orchidee</strong> boschive<br />
quali, ad esempio, Limodorum, Epipactis,<br />
Cephalanthera.