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<strong>Antologia</strong> <strong>Pagine</strong> <strong>Ribelli</strong> <strong>Volume</strong> <strong>Terzo</strong><br />
Tu arrivi ansante, mi guardi fisso con i tuoi occhi<br />
azzurri improvvisamente glaciali e d’un tratto mi<br />
molli un ceffone, poi mi prendi i polsi stringendoli<br />
forte e guardandomi, davanti al mio stupore mi intimi<br />
di non sfidarti. Che non accada mai più o sarà peggio<br />
per me.<br />
In macchina al ritorno non parliamo, io troppo<br />
stupita non sento neppure il bruciore dello schiaffo,<br />
tu inquieto guidi forte, sorpassi a destra<br />
sull’autostrada, vai fuori dei limiti, sei a tavoletta.<br />
Non ti guardo, spaventata come sono. Ho<br />
conosciuto una parte di te nascosta, un altro uomo,<br />
violento e arrogante, un uomo che non avevo<br />
neppure intravisto. La scena mi torna sempre davanti,<br />
il tuo freddo sguardo, io spaurita. Penso a cosa posso<br />
aver fatto per scatenare quella violenza, penso che<br />
forse hai bevuto troppo, penso che ne riparleremo,<br />
penso che certo tu ti scuserai.<br />
Ora, dieci anni dopo, ti guardo dormire accanto a me,<br />
in questa casa, in cui dopo esserci sposati, siamo<br />
venuti ad abitare. Regalo dei tuoi, questo cottage con<br />
giardino, piccola piscina, due cani da guardia. E qui<br />
viviamo noi due.<br />
Io allegra davvero non lo sono più stata. Tu violento<br />
lo sei stato ancora e ancora e ancora. In tante<br />
circostanze, troppe, tutte per me inspiegabili. Non<br />
riesco ancora adesso a capire cosa succeda nella tua<br />
mente quando ti trasformi in quell’essere pazzo che<br />
mi insegue per casa per picchiarmi, insultarmi,<br />
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