Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
riflettere una, dieci, cento volte il mio volto
tumefatto, un occhio nerastro e un labbro tagliato.
Mi accade spesso, e se non mi guardo nello specchio,
non me ne ricordo, cancello.
Per uscire mi trucco molto, mi metto spesso cappelli
a falda larga oppure quello che mi piace di più, nero
con la veletta che ripara il mio viso dagli sguardi
altrui. Nelle belle giornate aspetto che tramonti e poi
vado a passeggiare un poco, almeno un’oretta ha
detto il medico, per le gambe e per il bimbo, ma
soprattutto, mi ha detto guardandomi fisso negli
occhi, “per te, tesoro”. Mi chiama tesoro: è mio
cognato ma non mi chiede mai nulla. È il fratello di
quest’uomo che dorme beatamente nel nostro letto
matrimoniale. Otto ore filate, da sempre e per
sempre. Senza ritegno. Si, senza ritegno, senza
vergogna per quello che fa a me, a noi, al nostro
bambino.
Non cambierà mai nulla, ora lo so. Nascerà un
bambino dai capelli rossi che prenderà da me e dagli
occhi azzurri come il padre.
Nascerà una nuova vita che dovrà condividere con
me un marito e un padre amoroso e paziente ma che
forse, ogni tanto, sorprendendo entrambi prenderà a
calci la moglie dopo averla sbattuta per terra, oppure
le sputerà addosso torcendole i polsi, magari a causa
di una frittata poco cotta o per una telefonata troppo
lunga.
E la splendida creatura che uscirà alla vita sarà
costretta ad assistere e intuirà, con il passare del
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