Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

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Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo 4.9 Ad un reduce di Emanuela Bertello Ti respiro oltre le barriere di un'indifferenza che colora di fango questa notte senza fine. Vedo le tue mani sporche di sangue di quei compagni - ormai perduti - il cui grido lacerante frantuma il silenzio delle stelle. In uno scricchiolio d'ossa immagino i tuoi occhi sbarrati della cieca paura e rischiarati da una flebile fiammella di speranza che tinge d'immenso quel muro d'ombra. Il tuo nome apparirà in un vivido pomeriggio illuminato dalle lacrime del cielo testimone indiscusso di questo scempio d'anime trascinate al largo dalla furia delle onde. E tu, sbarrato dietro agli occhi di chi non osa guardare oltre, ti riscalderai il cuore dalle coltri della pietà che colmeranno i vuoti di una giovinezza persa lungo il cammino. indice 156
Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo 4.10 Una musica venuta da lontano di Mario De Fanis La casetta dove abitava il maestro, trovandosi sotto il livello stradale, s'affacciava con le finestrelle a sbarre direttamente sul marciapiede. Fu quello il palcoscenico sul quale si svolse il dramma d'iniziazione di Luciano alla musica! Lui ed Isacco divennero amici, ed il maestro fu prodigo di incoraggiamenti, ma sembrava proprio che tra il ragazzo e quella nobile arte non potesse esserci feeling. Di fronte alle sue evidenti difficoltà, Luciano scovò un giorno un pretesto: “Come vuoi che mi convinca ad insistere, se non ti ho mai sentito eseguire un brano per intero, insomma della vera musica?!” “Oh, è da tanto tempo che non suono un pezzo!” si schermì il vecchio “Le mie dita non hanno più né la forza, né la mobilità di una volta.. “Ti prego, Isacco, l'anima mia ha sete di musica!” recitò con enfasi il ragazzo, congiungendo le mani in atto di preghiera. “No!No! Non fare così!” lo rimproverò il maestro, con voce improvvisamente accorata. “Riserva questo gesto alla vera preghiera, se mai un giorno ne sentirai il bisogno!” Restò un attimo sulle sue parole, poi pentito del rimprovero : “Va bene, va bene, ragazzo petulante, ti suonerò qualcosa.., ma dopo non me lo chiederai mai più, prometti?” 157
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