Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
E torniamo al nostro cuore, quello che riposa in un
vaso di fiori nella cucina di una ragazza di cui non
sappiamo il nome. Non è mica solo per bellezza; è lì
per essere usato, quando fa troppo freddo o c’è
troppo buio, o semplicemente quando se ne sente il
bisogno. Immaginate: basta rimepire una tazza di
acqua calda e deporvi il cuore, e lasciarvelo
galleggiare. Proprio come una bustina di tè: quindi
basta aspettare finchè l’acqua non si sia tinta di un
bell’arancione, o magari rosa antico, a seconda
dell’umore. Deve esserci silenzio, e bisogna essere al
caldo, con indosso abiti comodi; la nostra ragazza è in
pigiama, e si aggira per la cucina in calzini spaiati, e
non se ne preoccupa. Si acciambella su una sedia,
vicino al termosifone, ed aspetta; perché non è una
cosa da fare di fretta, cercando di finire al più presto
perché, insomma, avrebbe dovuto essere pronta da
mezz’ora e dovrebbe già essere in macchina,
dovrebbe. La tazza le scalda le mani, ed è bello
pensare che, dopo essersi regalata un po’ di quel
cuore, la nostra ragazza sia di nuovo pronta ad uscire
e vedersela con il resto del mondo. Ogni tanto,
bisogna dare un po’ a se stesse.
Che poi, in verità – c’è un momento preciso in cui
una ragazza avrà voglia di avventurarsi nei prati con il
suo sgabello, pronta a dialogare con il vento ed il sole,
in cerca di un cuore fluttuante. Forse, una donna
nemmeno si accorge di averlo fatto; magari è sicura di
averlo soltanto sognato. Prendiamo voi, ad esempio;
riuscire a ricordare? Siete proprio sicure di sapere
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