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<strong>Antologia</strong> <strong>Pagine</strong> <strong>Ribelli</strong> <strong>Volume</strong> <strong>Terzo</strong><br />
2.4 L’isola tartaruga<br />
di Cinzia Balestra<br />
-“Papà guarda” urlò Pietro indicando l'orizzonte con<br />
il dito indice teso. Pietro non ci poteva credere.<br />
Si trovava davanti alla tartaruga più grande che avesse<br />
mai visto. Era là dall'altra parte del mare che<br />
procedeva incurante dello stupore che si alzava in<br />
prossimità della riva.<br />
Il papà di Pietro sorrideva mentre prendeva il figlio in<br />
braccio traboccante di emozione.<br />
Era indeciso se dire a Pietro che la tartaruga verso la<br />
quale protendeva tutta la tensione del suo corpo non<br />
era una vera e propria tartaruga, ma semplicemente<br />
un'isola.<br />
-“Dobbiamo portarle da mangiare!” urlò Pietro<br />
interrompendo i dubbi di suo padre.<br />
Non era la prima volta che i loro piedi calcavano quel<br />
lungomare.<br />
Non era la prima volta che Pietro notava quell'isola<br />
vicino alla costa, ma quella mattina, con la stessa<br />
rapidità di un quadro che cade, eccola là, al posto di<br />
un pezzo di terra sul mare, il piccolo scorgeva la più<br />
grande tartaruga che avesse mai visto.<br />
“In effetti” pensava il padre “sembra proprio una<br />
grande tartaruga” e si stupiva del fatto che non se ne<br />
fosse mai accorto prima. Cosa che, se mai fosse<br />
possibile, faceva aumentare ancora di più l'amore che<br />
provava per la creatura che gli saltellava intorno.<br />
-“Che cosa mangiano le tartarughe papà?”<br />
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