Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
“Non è nulla, non è nulla! Le mani hanno perso
mobilità, te l'ho detto.., così ho dovuto appoggiare
sulle corde con tutta la forza..”
“Perdonami! Perdonami!” fece il ragazzo “Non
sapevo, non immaginavo..”
“No! No, no, Luciano, non è colpa tua ...Anzi, ti
ringrazio, sai, m'ha fatto bene.. Sapessi quanti anni
erano, che non liberavo il cuore da questi fantasmi!”
Poi riprese, portando ogni tanto le dita ferite alla
bocca, per umettarle con la saliva: Iddio, nella sua
misericordia, fece di me un suonatore di violino. Mi
concesse, così, di vivere.., ed io ricevetti questo dono
inconsapevole.
In seguito, però, quante volte mi sono chiesto: che
cosa hai fatto tu, che hai avuto in sorte di conservare la vita?
E che colpa avevano gli altri, cui toccò di morire? Ah, è così
imperscrutabile la misericordia di Dio..”
Ripose con cura nei loro alloggiamenti l'archetto e lo
strumento, facendo scattare i fermagli con sincronia,
per poi continuare: “Sai, i primi tempi, tornato dal
campo, m' ero illuso che con la musica sarei riuscito a
dimenticare.. Invece, quando suonavo, io non facevo
che ricordare, ricordare…, e ancora ricordare: mio
padre che fruga alla cieca sul pavimento per ritrovare
gli occhiali rotti; l'ultimo saluto con la mano di mia
madre;mio fratello che scambiò il suo pane con un
temperino, illudendosi che un giorno ci saremmo
ribellati…. Capisci, adesso, che cosa significa per me,
ogni volta, suonare il violino?”
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