Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo
anche una frase di dieci parole, purché siano quelle
che l'interlocutore vuol sentirsi dire.
Con lei tutto questo mi riusciva facile. Non era una
finzione, la mia. Mi piaceva restare ad ascoltarla per
ore... e lei lo sapeva.
Non si lasciava mai andare agli sproloqui. Discorsi
asciutti, frasi misurate, cadenzate sul velluto di una
voce profonda da contralto, incrinata però dalle
troppe sigarette. E forse da qualcos'altro.
In quelle ore di intimità, il solco generazionale che ci
divideva sembrava sparire come per incanto. Lei si
sforzava di colmarlo, di approssimarsi a me in ogni
modo, dato che io ero troppo giovane per
avvicinarmi a lei. Portava i suoi cinquantadue anni in
modo splendido. Mi confidava che, con le nuove
conoscenze maschili, si spacciava per una
quarantenne neo-divorziata alla ricerca di una
relazione sincera e duratura. Utopia.
Con la stessa sincerità disarmante confessava che le
nuove conoscenze naufragavano nel giro di due o tre
settimane. Gli uomini non la soddisfacevano in nulla,
non sapevano infonderle quello stimolo nuovo alla
vita che lei stava cercando con ostinazione disperata.
Un paio di volte mi disse di essere stata a letto con
uomini appena conosciuti. Non lo esplicitò a chiare
lettere, me lo fece capire con giri di parole. Una vera
signora, in tutto. In quelle circostanze mi fissò a
lungo, forse per cogliere in me qualche sintomo di
gelosia.
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