Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo

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Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo Il papà di Pietro non lo sapeva, come del resto non sapeva tante altre cose. Non aveva sempre tutte le risposte. Non sapeva rispondere quando Pietro gli chiedeva con la stessa innocenza dove era andata la sua mamma e quando sarebbe tornata. “Presto” rispondeva il padre senza avere la minima voglia di rispondere. Non le voleva le domande. Voleva solo essere lasciato in pace e morire d'inerzia dietro un dolore che non lascia via di fuga. E invece doveva rispondere, rispondere e mentire. Pietro non aveva ancora compiuto tre anni e si ritrovava già senza madre e con un padre bugiardo e infelice. -“Andiamo ad accarezzare la tartaruga, papà?” -“Non si può Pietro, se ci avviciniamo lei scappa via”. La risposta convinse il bimbo che con le guance rosse tornò a studiare i contorni di quello strano animale in silenzio. Prima il lungo collo, poi il grande carapace colorato di verde. Le zampe non si vedevano in quanto sommerse dall'acqua. Pietro era cresciuto, mancava poco e sarebbe arrivato quasi all'altezza della vita di suo padre. Come può cambiare la vita di un bambino nell'altezza che separa una ginocchia da un'anca di un uomo. -“Pietro andiamo a casa”, disse il padre interrompendo i pensieri del bambino immobile come una statua di sale. -“Ancora cinque minuti, papà”. 48
Antologia Pagine Ribelli Volume Terzo -“Va bene, cinque minuti, ma non di più. Il sole sta tramontando”. Il cielo azzurro e sereno si macchiava di rosso. Un rosso vivo e intenso che risplendeva sulle guance di Pietro. Il tramonto portava via con sé quella giornata così normale da essere perfetta. Una giornata dove un padre bugiardo assaporava i frutti dolci delle sue bugie. Quando era piccolo il papà di Pietro si arrabbiava se non gli raccontavano tutta la verità solo perché era un bambino. Ora che era abbastanza grande per capirla, la verità, non la capiva e tanto meno riusciva a gestirla. Ma faceva del suo meglio per garantire a suo figlio quelle bugie che l'avrebbero tenuto al sicuro, protetto da una realtà che non lo aveva guardato in faccia e che non era stata disposta a scendere a compromessi. Amava suo figlio più di quanto la realtà avrebbe potuto immaginare. Se la realtà non era stata disposta a scendere a patti, lui sì, era stato capace a scendere a patti con se stesso. Le prime volte mentì senza sceglierlo. Le parole vennero alla bocca da sole. Poi, superate le prime volte, decise coscientemente di mentire a suo figlio, più che poteva, ogni volta che poteva. Ci sarebbe stato tempo per presentargli la realtà. La verità è che non voleva niente di meglio per suo figlio che una giornata piena di verità camuffate ingenuamente da bugie. 49
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