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Nasceva per unire - Camera di Commercio Italiana per la Svizzera

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Internazionali<br />

Il vento caldo del Nord Africa<br />

Nel Nord Italia a volte capita che dopo un acquazzone<br />

estivo le automobili siano rico<strong>per</strong>te<br />

da un misterioso pulviscolo rossastro. In certe<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alta pressione <strong>la</strong> polvere del Sahara<br />

è spinta dai venti <strong>per</strong> migliaia <strong>di</strong> chilometri<br />

verso nord e basta una pioggia estiva <strong>per</strong><br />

far scendere questa terra d’Africa sul<strong>la</strong> casa <strong>di</strong><br />

qualche leghista.<br />

È straor<strong>di</strong>nario ciò che sta succedendo in Nord<br />

Africa da un paio <strong>di</strong> mesi a questa parte. Marta<br />

Dassù dell’Aspen Institute ha paragonato i moti<br />

rivoluzionari d’inizio anno al fallimento <strong>di</strong> Lehman<br />

Brothers, nel senso che nessun politologo<br />

e nessun economista è riuscito a prevederlo. A<br />

mio avviso, è tutto da <strong>di</strong>mostrare che una <strong>di</strong>sciplina<br />

come <strong>la</strong> scienza politica abbia una valenza<br />

pre<strong>di</strong>ttiva e generale oltre che descrittiva. Detto<br />

ciò, poco importa che non si sia riusciti a prevedere<br />

un tale sollevamento popo<strong>la</strong>re, una tale<br />

forza dal basso. Si può solo guardare ammirati<br />

quelle nazioni che si ribel<strong>la</strong>no alle proprie élite<br />

opprimenti e rapaci con <strong>la</strong> s<strong>per</strong>anza che facciano<br />

risvegliare <strong>la</strong> <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> tutti quei citta<strong>di</strong>ni<br />

che l’hanno <strong>di</strong>menticata. La lezione nordafricana<br />

è gran<strong>di</strong>osa. Le masse hanno una soglia <strong>di</strong><br />

sopportazione dei soprusi che <strong>per</strong> quanto alta<br />

possa essere, una volta su<strong>per</strong>ata, innesca una<br />

serie <strong>di</strong> meccanismi molto <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong> i governanti.<br />

Lo tsunami <strong>di</strong> proteste ha travolto <strong>la</strong> Tunisia <strong>per</strong><br />

poi seguire in Algeria, Giordania, Yemen, Egitto,<br />

Sudan, Palestina, Irak, Bahrain, Iran e al momento<br />

in cui si scrive è sembra travolgere anche<br />

<strong>la</strong> Libia.<br />

Il suici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Mohamed Boazizi in Tunisia il 17<br />

<strong>di</strong>cembre scorso ha innescato le proteste e sinora<br />

ha indotto al<strong>la</strong> fuga due capi <strong>di</strong> stato. Ricor<strong>di</strong>amo<br />

che il giovane ambu<strong>la</strong>nte, dopo che<br />

<strong>la</strong> polizia l’aveva preso a schiaffi e aveva sequestrato<br />

il suo carretto e una bi<strong>la</strong>ncia, si è dato<br />

fuoco pur <strong>di</strong> evitare <strong>la</strong> miseria. Il gesto <strong>di</strong>s<strong>per</strong>ato<br />

ha suscitato una forte emozione nel suo paese<br />

<strong>per</strong> via del<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura che ne hanno dato<br />

i giornali. È ovviamente cruciale il ruolo del<strong>la</strong><br />

rete in tutto questo movimento libertario e ci fa<br />

capire ancora una volta che internet è uno straor<strong>di</strong>nario<br />

strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione degli umori. Il<br />

tam tam dunque si è <strong>di</strong>ffuso in maniera incontrol<strong>la</strong>ta<br />

sebbene alcuni governi (in Libia ora e<br />

in Egitto prima) abbiamo cercato <strong>di</strong> oscurare <strong>la</strong><br />

rete e <strong>di</strong> limitare il <strong>la</strong>voro dei giornalisti in loco.<br />

In Tunisia il <strong>di</strong>sgusto verso l’autorità provocato<br />

dal gesto <strong>di</strong> Mohamed Boazizi si è <strong>di</strong>ffuso rapidamente<br />

<strong>per</strong> via <strong>di</strong> un malessere <strong>la</strong>tente causato<br />

<strong>di</strong> Michele Caracciolo <strong>di</strong> Brienza<br />

a sua volta da una crescita economica tumultuosa<br />

e con una scarsissima re<strong>di</strong>stribuzione.<br />

Le masse consapevoli del Nord Africa attaccano<br />

le cricche dei loro paesi. Abbasso <strong>la</strong> corruzione,<br />

le clientele, gli s<strong>per</strong><strong>per</strong>i, l’uso <strong>di</strong> denaro<br />

pubblico a fi ni <strong>per</strong>sonali. Tutto ciò era nell’aria e<br />

<strong>la</strong> nostra propaganda <strong>di</strong> paesi liberali e democratici<br />

è stata presa sul serio, forse più <strong>di</strong> quanto<br />

noi stessi siamo abituati a fare. Noi occidentali<br />

parliamo <strong>di</strong> democrazia, libertà, <strong>di</strong>ritti umani e<br />

sviluppo. In Nord Africa hanno preso le nostre<br />

parole sul serio.<br />

La forza profonda del liberalismo ha attraversato<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo. Il <strong>di</strong>segno strategico del<br />

Great Middle East tanto dec<strong>la</strong>mato dai Neocon<br />

<strong>di</strong> George W. Bush si sta forse realizzando? Di<br />

fatti, le risposte dei governi alle proteste sono<br />

andate tutte verso <strong>la</strong> re<strong>di</strong>stribuzione e l’alternanza<br />

al potere: aumento dei sussi<strong>di</strong>, aumento<br />

degli stipen<strong>di</strong> pubblici e promessa <strong>di</strong> non rican<strong>di</strong>darsi<br />

o <strong>di</strong> non trasmettere il potere ai fi gli. I<br />

regimi sultanistici in cui il bi<strong>la</strong>ncio dello stato si<br />

sovrappone al patrimonio <strong>per</strong>sonale del <strong>di</strong>ttatore<br />

sono le prime vittime del<strong>la</strong> coscienza civile<br />

<strong>di</strong> una popo<strong>la</strong>zione. Al momento attuale manca<br />

tuttavia una capacità concreta <strong>di</strong> incana<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />

rabbia e <strong>la</strong> frustrazione in un progetto politico<br />

più ampio. Le élite politiche tanto contestate<br />

in queste settimane hanno <strong>per</strong>messo all’Occidente<br />

<strong>di</strong> dormire sonni tranquilli e <strong>di</strong> avere regimi<br />

che tenevano bene o male sotto controllo<br />

il fondamentalismo is<strong>la</strong>mico. Allo stesso tempo<br />

è da tenere sotto osservazione un’eventuale deriva<br />

reazionaria che possa creare casomai una<br />

serie <strong>di</strong> regimi antioccidentali. Forse è solo una<br />

fantasia. In realtà, tutte le manifestazioni recenti<br />

non hanno avuto un tono antioccidentale o<br />

anti-israeliano. Le riven<strong>di</strong>cazioni erano essenzialmente<br />

sul pane e sul<strong>la</strong> libertà. La piazza era<br />

invi<strong>per</strong>ita <strong>per</strong> fatti interni al paese e le riven<strong>di</strong>cazioni<br />

erano <strong>la</strong>iche. È in corso un movimento<br />

<strong>di</strong> protesta contro i propri governanti, ma nul<strong>la</strong><br />

sinora è stato in chiave antioccidentale. In conclusione,<br />

che questi moti rivoluzionari nordafricani<br />

siano <strong>di</strong> monito a tutte quelle cricche, a<br />

quelle pseudo c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong>rigenti i cui membri abbondano<br />

<strong>di</strong> fronte alle coste libiche. I furbetti<br />

che utilizzano le proprie clientele <strong>per</strong> accaparrarsi<br />

in modo predatorio risorse pubbliche <strong>per</strong><br />

puro interesse <strong>per</strong>sonale devono stare attenti: <strong>la</strong><br />

soglia <strong>di</strong> sopportazione del<strong>la</strong> massa d’ora in poi<br />

sarà molto bassa. Il vento caldo del Nord Africa<br />

accarezzerà anche voi.<br />

michele.caracciolo@graduateinstitute.ch<br />

<strong>la</strong> Rivista<br />

n. 3 - Marzo 2011<br />

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