SSSSSSssst! Il riposo fa bene al sapore. Stagionato da 9 a 15 mesi La sua pasta già granulosa ha un gusto delicato: ecco il Grana Padano D.O.P. più giovane, il formaggio da pasto <strong>per</strong> eccellenza. Stagionato oltre 16 mesi Formaggio da grattugia o da tavo<strong>la</strong>? Il Grana Padano D.O.P. oltre 16 mesi risolve ogni dubbio, con il suo gusto pieno, pronunciato ma mai piccante. Grana Padano, tre stagionature, tre sapori. Stagionato oltre 20 mesi Grana Padano RISERVA: <strong>la</strong> stagionatura prolungata lo rende <strong>di</strong> assoluta eccellenza. Perfettamente idoneo tanto al consumo da pasto che da grattugia, è una scelta da veri inten<strong>di</strong>tori.
Eticamente Quando <strong>la</strong> società civile si ribel<strong>la</strong> all’intimidazione mafi osa Il pane con <strong>la</strong> milza, ‘’<strong>la</strong> meusa’’, sbarca nell’aerostazione <strong>di</strong> Fiumicino a Roma nello spazio food&wine. E così con <strong>la</strong> tra<strong>di</strong>zionale focaccia siciliana si impone, dopo Palermo e Mi<strong>la</strong>no, l’orgoglio siciliano <strong>di</strong> chi non solo ha deciso <strong>di</strong> opporsi al racket e all’usura, ma <strong>di</strong> andare avanti, nonostante minacce e intimidazioni, e, con spirito impren<strong>di</strong>toriale e scorta al seguito, oltrepassa lo Stretto <strong>di</strong> Messina. Stiamo par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> ‘’Antica Focacceria San Francesco’’, lo storico locale nel cuore del<strong>la</strong> vecchia Palermo, fondato nel 1834. Un’iniziativa all’insegna del<strong>la</strong> legalità. Il patron è Vincenzo Conticello, l’impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong>venuto simbolo del<strong>la</strong> rivolta contro il racket <strong>per</strong> avere denunciato e fatto condannare i mafi osi che avevano tentato <strong>di</strong> taglieggiare l’attività gestita con i suoi fratelli. Un’insegna che, oltre che <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni gastronomiche, è <strong>di</strong>ventata negli ultimi anni un simbolo del<strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> mafi a <strong>per</strong> il deciso rifi uto, nel 2005, ai tentativi <strong>di</strong> estorsione. La nuova a<strong>per</strong>tura a Fiumicino si aggiunge a quelle <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no e altre due nel centro <strong>di</strong> Roma avvenute nel 2010. Venti metri quadrati <strong>di</strong> ‘’iso<strong>la</strong>’’ de<strong>di</strong>cata ai passeggeri, più altri 40 <strong>per</strong> cucina e magazzino, con i sapori e i profumi del famoso cibo <strong>di</strong> strada palermitano, tra cui il pane con <strong>la</strong> milza, <strong>la</strong> ‘’meusa’’ appunto. Si tratta del quarto ‘’corner gourmet’’ in Italia, al<strong>la</strong> cui inaugurazione c’erano i più importanti nomi del<strong>la</strong> legalità: dal presidente del Senato, a quello del<strong>la</strong> <strong>Camera</strong>, Gianfranco Fini, che già in passato ha visitato il locale a Palermo, ai componenti del<strong>la</strong> Commissione nazionale antimafi a Fabio Granata, Giuseppe Lumia e Walter Veltroni; da Tano Grasso (Fai), a Carlo Petrini e Silvio Barbero, (presidente e vice presidente <strong>di</strong> Slow Food); da Ivan Lo Bello ad Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro (Confi ndustria). ‘’Il coraggio e <strong>la</strong> fermezza – ha detto il Presidente del Senato Renato Schifani rivolgendosi a Vincenzo Conticello - con <strong>la</strong> quale ha creduto nel suo <strong>la</strong>voro opponendosi al<strong>la</strong> mafi a e agli atti <strong>di</strong> intimidazione sono <strong>di</strong> esempio <strong>per</strong> tutti’’. Anche il presidente del<strong>la</strong> <strong>Camera</strong> Fini ha avuto parole <strong>di</strong> elogio, esprimendo ‘’l’auspicio che questa nuova attività commerciale, ispirata al<strong>la</strong> nota es<strong>per</strong>ienza palermitana, possa contribuire ad estendere l’incoraggiante fenomeno del<strong>la</strong> reazione da parte del<strong>la</strong> società civile contro il potere <strong>di</strong> intimidazione del<strong>la</strong> mafi a e con esso il contrasto effi cace al<strong>la</strong> criminalità organizzata’’. Walter Veltroni, dal canto suo, ha evidenziato come “quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> famiglia Conticello sia una storia angosciosa <strong>per</strong> quanto <strong>la</strong> mafi a può infl uire sul<strong>la</strong> vita delle <strong>per</strong>sone, ma insieme meravigliosa, <strong>per</strong>ché sta a testimoniare come da Libero Grasso in poi cre- <strong>di</strong> Fabio Franceschini sce il numero <strong>di</strong> coloro che in Sicilia si ribel<strong>la</strong>no a una violenza e prepotenza intollerabili”. Una <strong>di</strong>rezione lungo <strong>la</strong> quale si muove anche <strong>la</strong> nuova posizione assunta dal presidente del<strong>la</strong> Confi ndustria siciliana Ivan Lo Bello. Ma come sono arrivati i Conticello a Roma? Scelti tra nove partecipanti, gli impren<strong>di</strong>tori palermitani hanno vinto <strong>la</strong> gara ban<strong>di</strong>ta dal<strong>la</strong> società Aeroporti <strong>di</strong> Roma <strong>per</strong> l’assegnazione <strong>di</strong> questo ‘’spazio food’’: obiettivo, portare all’interno dell’ aerostazione tipicità e qualità dei prodotti. ‘’Le nostre specialità siciliane - ha detto l’impren<strong>di</strong>tore, durante <strong>la</strong> cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione - si <strong>di</strong>fferenziano totalmente da tutte le altre. Così il prodotto <strong>di</strong> strada palermitano, ritenuto ormai un brand nazionale, ha modo <strong>di</strong> farsi conoscere nel mondo’’. Insomma una vetrina importante <strong>per</strong> il marchio siciliano che si fa apprezzare non solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> qualità delle pietanze, ma anche <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>gnità dell’uomo che le rappresenta. Legalità e commercio vanno così a braccetto al<strong>la</strong> conquista del mercato nazionale, <strong>di</strong>mostrando che con il rispetto delle regole si va avanti. Molto avanti. Insomma, si può cominciare a credere nell’inversione <strong>di</strong> tendenza del popolo siciliano? È innegabile, infatti, che <strong>per</strong> tanto tempo c’è stato un totale <strong>di</strong>sinteresse verso il fenomeno mafi oso, se non anche complicità e compartecipazione <strong>di</strong> interessi tra mafi a e una parte consistente <strong>di</strong> un settore del<strong>la</strong> vita politica italiana. E così come in economia e nel<strong>la</strong> società, anche in questo settore c’è ora una capacità <strong>di</strong> reazione. È pur vero, <strong>per</strong>ò, che uno dei più urgenti problemi rimane <strong>la</strong> gestione degli appalti pubblici: con le associazioni degli impren<strong>di</strong>tori, si dovrebbe in<strong>di</strong>viduare <strong>la</strong> strada migliore <strong>per</strong> una giusta soluzione. Certo, sarebbe suffi ciente impe<strong>di</strong>re a coloro che sono coinvolti con <strong>la</strong> mafi a <strong>di</strong> partecipare agli appalti. E forse basterebbe che nelle amministrazioni locali gli appalti fossero gestiti dalle prefetture, escludendo tutte le <strong>di</strong>tte che hanno o sono sospettate <strong>di</strong> avere collusioni con <strong>la</strong> mafi a. Per capire quanto sia coraggiosa <strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> <strong>di</strong>re no in una realtà <strong>di</strong>ffi cile come quel<strong>la</strong> siciliana, basta rifl ettere sulle parole <strong>di</strong> Conticello: ‘’Vivo sotto scorta da quando ho denunciato i miei estorsori. È una scelta che ho fatto tra il vivere sotto scacco oppure ribel<strong>la</strong>rmi. Ho scelto <strong>la</strong> seconda via e, pur non avendo più una vita sociale, lo rifarei ancora. Mi auguro che ciò che ho fatto sia <strong>di</strong> esempio e che tanti altri impren<strong>di</strong>tori vittime del racket escano allo sco<strong>per</strong>to e denuncino chi gli sta chiedendo il ‘pizzo’. I miei fi gli? Mi appoggiano e mi sostengono: ritengono che le mie scelte siano state quelle giuste e mi incoraggiano ad andare avanti su questa linea’’. <strong>la</strong> Rivista n. 3 - Marzo 2011 29