Nasceva per unire - Camera di Commercio Italiana per la Svizzera
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Secchioni si nasce e si campa<br />
più a lungo<br />
Lo afferma uno stu<strong>di</strong>o anglo/americano pubblicato su PLOS<br />
One da ricercatori delle Università <strong>di</strong> Londra e <strong>di</strong> Albuquerque:<br />
secchioni si nasce. Salvo rare eccezioni, l’appren<strong>di</strong>mento<br />
è infatti infl uenzato geneticamente e segue scadenze prefi ssate:<br />
ciò che <strong>per</strong> esempio si impara a 12 anni non può essere<br />
appreso a 10 e viceversa. Non tutto è comunque determinato<br />
e immutabile, <strong>per</strong>ché anche <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e l’ambiente giocano un<br />
loro ruolo. Seguendo <strong>la</strong> carriera <strong>di</strong> 4mi<strong>la</strong> sco<strong>la</strong>ri gemelli i ricercatori<br />
sono giunti al<strong>la</strong> conclusione che <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione<br />
genetica incide <strong>per</strong> il 50%, l’ambiente <strong>per</strong> il 12 e l’istruzione<br />
<strong>per</strong> il 38%. E i secchioni non solo vanno bene a scuo<strong>la</strong>, ma<br />
campano anche <strong>di</strong> più: un altro stu<strong>di</strong>o inglese su seimi<strong>la</strong> bambini<br />
seguiti fi no all’età adulta aveva osservato che i secchioni<br />
sono naturalmente portati a fare le scelte <strong>di</strong> vita più sane e<br />
intelligenti. A 30 anni, <strong>per</strong> esempio, pochi fumano, pochi sono<br />
obesi o in sovrappeso e pochi sono anche gli i<strong>per</strong>tesi.<br />
Il punto G<br />
non è un mito<br />
Il punto G non è «un mito moderno», esiste e ciò è scientifi<br />
camente provato: a sostenerlo è <strong>la</strong> ginecologa francese<br />
O<strong>di</strong>le Buisson che in un libro, Chi ha paura del punto G?<br />
Il piacere femminile, un’angoscia maschile, ri<strong>la</strong>ncia oltralpe il<br />
<strong>di</strong>battito sul<strong>la</strong> zona erogena delle donne tanto chiacchierata<br />
e ricercata. Tra il 2009 e il 2010 <strong>la</strong> Buisson ha realizzato<br />
una serie <strong>di</strong> ecografi e del clitoride e del coito grazie a una<br />
coppia <strong>di</strong> volontari. Con l’aiuto del chirurgo Pierre Foldes,<br />
l’autrice ha realizzato una cartografi a del clitoride «troppo<br />
spesso <strong>di</strong>menticato». L’autrice si oppone fermamente ai risultati<br />
dello stu<strong>di</strong>o dei ricercatori inglesi del King’s College<br />
<strong>di</strong> Londra che ne ha negato l’esistenza defi nendolo solo<br />
un mito alimentato da riviste e terapisti sessuali. Per lei il<br />
piacere femminile «fa paura agli uomini». Il punto G, fu così<br />
chiamato <strong>per</strong> ricordare il ginecologo tedesco Ernst Grafenberg,<br />
che <strong>per</strong> primo lo descrisse oltre 50 anni fa, situandolo<br />
sul<strong>la</strong> parete frontale del<strong>la</strong> vagina.<br />
<strong>la</strong> Rivista<br />
n. 3 - Marzo 2011<br />
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