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Sentenza Juventus sullo scandalo doping - Rdes.It

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lavori scientifici realizzati da altri, per cui neppure su tale aspetto vi è ragione di ritenere che tra<br />

l'intervistato e l'intervistatore si siano create incomprensioni di sorta.<br />

Massimo Lodi, del resto, ha chiarito come si era sviluppata l'intervista con Agricola e nel verbale di<br />

sommarie informazioni egli ha riferito: "Ricordo l'intervista rilasciata dal dottor Agricola, mi pare<br />

che sia stata fatta nel gennaio/febbraio del '98, non erano presenti altre persone e l'intervista si è<br />

svolta nella sede della <strong>Juventus</strong> in piazza Crimea.<br />

Quanto ai dosaggi di creatina utilizzati dalla <strong>Juventus</strong> non mi è stata fornita altra indicazione se non<br />

quella riportata nel libro. Sono certo che quanto scritto corrisponde alle dichiarazioni rese dal dottor<br />

Agricola in quanto dopo aver elaborato l'intervista ho sottoposto il testo al dottor Agricola,<br />

ottenendo l'approvazione."<br />

Nel corso del dibattimento, d'altra parte, pure l'imputato ha confermato che il testo dell'intervista<br />

pronto per la pubblicazione gli era stato inviato da Lodi, ma ha sostenuto di non aver dato molta<br />

importanza al contenuto dell'intervista, non ritenendo particolarmente impegnative le proprie<br />

dichiarazioni circa i dosaggi di creatina.<br />

La proposta spiegazione, però, non giustifica assolutamente il fatto di accettare di vedersi attribuite<br />

delle affermazioni che egli non aveva fatto e, comunque, l'imputato avrebbe sottovalutato pure altri<br />

aspetti dell'intervista, quale è appunto quello relativo agli aminoacidi e al triptofano di cui si è detto,<br />

così rischiando di apparire impreciso su questioni di carattere tecnico, oppure quello relativo alla<br />

dichiarazione che a lui viene riferita in ordine ai criteri alimentari seguiti presso la <strong>Juventus</strong> che,<br />

secondo l'intervista e contrariamente a quanto si è sostenuto nel processo, corrispondevano<br />

esattamente allo schema predisposto dal dottor Arcelli con il quale evidentemente si andava d'amore<br />

e d'accordo, ovvero, ancora, quello relativo alla quantità di creatina che un calciatore<br />

verosimilmente perde nel corso di una partita di calcio, indicata nell'intervista in 2 grammi, ma sulla<br />

quale come è emerso in dibattimento il dottor Agricola, ancorché non abbia smentito tale<br />

affermazione, sembra aver cambiato idea e così via.<br />

L'imputato, in pratica, non avrebbe riletto proprio nulla di quanto risultava da lui dichiarato a Lodi<br />

e, allora, vi è da chiedersi perché si sarebbe invece preoccupato, tanto da farsi inviare il testo, con<br />

l'accordo con l'intervistatore, appunto, che esso avrebbe avuto bisogno della sua approvazione<br />

prima di essere pubblicato.<br />

L'imputato, insomma, non è credibile e, d'altra parte, mentre nel febbraio 1998, quando ha rilasciato<br />

l'intervista, egli poteva esprimersi con una certa sincerità e poteva ritenersi evidentemente libero di<br />

riferire fatti e circostanze relative alla somministrazione di creatina ai giocatori senza che da ciò per<br />

lui conseguissero effetti negativi, attualmente - quale imputato nell'attuale processo in cui la<br />

somministrazione di creatina, come di altre sostanze, rappresenta uno dei capi d'accusa - egli ha<br />

tutto l'interesse a smentire quelle dichiarazioni.<br />

Proprio questo aspetto, forse, aveva in mente il difensore, quando ha parlato di fonte extraprocessuale.<br />

Il dottor Agricola, invero, quando ha rilasciato l'intervista, ha reso verosimilmente dichiarazioni<br />

sincere, non permeate e filtrate dalla preoccupazione e dalla cautela imposte dalla sua posizione<br />

processuale di imputato. Ciò non vuol dire, però, che tali dichiarazioni non possano entrare a pieno<br />

titolo nel processo, essendo state richiamate da fonti processuali, né che ad esse si debba assegnare<br />

minor credito di quanto non spetti alle affermazioni che l'imputato ha poi effettuato nel processo.<br />

Per le ragioni indicate, anzi, le dichiarazioni di Agricola riportate nell'intervista pubblicata nel libro<br />

"Sul campo con la Juve" risultano perfettamente attendibili e confermate dagli elementi probatori<br />

acquisiti nel processo, mentre le successive smentite e correzioni dell'imputato, intrinsecamente<br />

prive di conforto logico e probatorio, trovano qualche sbiadito riscontro solo nelle deposizioni di<br />

Tencone e di alcuni giocatori, deposizioni a loro volta fortemente gravate dal sospetto di falsità.<br />

E, pertanto, rinviando al momento della trattazione della sussistenza del reato previsto dall'art. 445<br />

del codice penale la questione relativa alla natura della creatina, tendente a stabilire, cioè, se tale<br />

sostanza debba essere considerata un farmaco o ritenuta un integratore ed entro quali eventuali<br />

limiti e rinviando altresì a quella sede pure la necessità di affrontare il problema della eventuale

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