Sentenza Juventus sullo scandalo doping - Rdes.It
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calo di emoglobina che si registra, tanto più massiccia e rapida è la naturale ripresa che ne<br />
consegue.<br />
La tesi difensiva contraria a quella ipotizzata dal perito, in realtà, si fonda sulla capacità<br />
dell'organismo di reagire naturalmente ad una situazione di anemizzazione, attraverso il naturale<br />
potenziamento della funzione eritropoietica.<br />
Si è perciò sostenuto che in presenza di un calo di emoglobina come quello fatto registrare da<br />
Conte, il cui valore è sceso fino a 9.6 g/dl la mattina del 27 maggio, la risalita che si è<br />
successivamente verificata deve essere considerata normale e naturale e non autorizza ad ipotizzare<br />
stimolazioni esogene che, a dire dei consulenti della difesa, non sarebbero state necessarie per<br />
giustificare quanto accaduto.<br />
Il difensore ha prodotto le cartelle cliniche, reperite dal proprio consulente in tre ospedali diversi,<br />
relative a tre persone che risultano aver prestato il consenso all'utilizzazione di tali cartelle, dalle<br />
quali - a dire della difesa - si ricaverebbero gli elementi per poter verificare che quanto accaduto a<br />
Conte avviene pure in altri pazienti, anche se non frequentemente. Il professor Mannucci ha chiarito<br />
che le situazioni non sono perfettamente corrispondenti, ma solo per la ovvia difficoltà di reperire<br />
un paziente che avesse un valore di partenza di emoglobina di 9.6 g/dl esattamente come Conte.<br />
Si tratta, invero, delle cartelle cliniche relative al paziente GD ricoverato presso l'ospedale<br />
Maggiore di Milano nel giugno 2004, alla signora SCM ricoverata presso il CTO di Torino<br />
nell'agosto 2004 e al paziente LV ricoverato presso l'ospedale Unico Versilia di Viareggio nel luglio<br />
2004.<br />
Il primo paziente, emofilico ed ematopatico cronico, colpito da una grave anemia secondaria, anche<br />
a lui causata da un ematoma all'arto inferiore sinistro, parte da un valore di emoglobina di 5.3 g/dl;<br />
la seconda paziente, affetta da anemia post-traumatica e post-chirurgica, parte da un valore di<br />
emoglobina di 7.1 g/dl; mentre il paziente LV, anch'egli affetto da anemia da trauma, parte da un<br />
valore di emoglobina di 7 g/dl.<br />
I consulenti della difesa, con una memoria presentata, tra l'altro, a commento di tali dati, depositata<br />
all'udienza del 15 ottobre 2004, hanno fatto rilevare come l'incremento di emoglobina di grammi<br />
7.4 fatto riscontrare da GD in 25 giorni e l'incremento di emoglobina di grammi 6.1 fatto riscontrare<br />
da SCM in 20 giorni siano paragonabili, se non superiori, all'incremento di emoglobina di grammi<br />
6.6 fatto riscontrare da Conte in 24 giorni (i consulenti indicano tale termine in 26 giorni, ma<br />
applicando la vecchia regola, da loro stessi seguita per i pazienti di cui sono state prodotte le cartelle<br />
cliniche, secondo la quale non si calcola il giorno di partenza, mentre si calcola quello d'arrivo, i<br />
giorni del ricupero di Conte sono indubitabilmente 24) e, infine, come l'incremento di emoglobina<br />
di grammi 1.7 fatto registrare dal paziente LV in 21 ore sia paragonabile all'incremento di<br />
emoglobina di grammi 1.5 fatto registrare da Conte in 24 ore.<br />
Le situazioni che sono state proposte, però, non sono affatto paragonabili a quella in esame del<br />
giocatore Conte.<br />
A parte le diversità di età, di sesso, di condizioni fisiche delle persone poste a confronto e a parte le<br />
sostanziali differenze nella terapia praticata a tali soggetti nel periodo di ricovero, per nulla<br />
riconducibile alla terapia praticata a Conte, al quale in sostanza sono stati iniettati solo dei liquidi,<br />
almeno sulla base di quanto risulta in cartella clinica, ogni paragone tra le situazioni rappresentate<br />
dalle cartelle cliniche prodotte e la situazione di Conte è improponibile proprio perché si tratta di<br />
casi così diversi tra loro che non possono essere confrontati.<br />
Per la verità, qualche precisazione andrebbe fatta pure sui dati riportati dai consulenti della difesa<br />
nella memoria citata perché, a parte la durata del periodo di risalita dell'emoglobina di Conte di cui<br />
si è detto, andrebbe rivisto pure qualche dato relativo ai tre pazienti di cui è stata allegata la cartella<br />
clinica in quanto risulta diverso da quelli rilevabili nella documentazione che è stata prodotta, come<br />
ha fatto pure osservare il perito nella sua integrazione della relazione scritta del 7 ottobre 2004.<br />
In ogni caso, si è detto che il perito ha appuntato la propria attenzione in modo particolare su due<br />
momenti del ricupero di emoglobina fatto registrare da Conte e da lui ritenuto non fisiologico e,<br />
cioè, la prima parte di tale risalita, nella quale al giocatore in due giorni in pratica si registra un