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Sentenza Juventus sullo scandalo doping - Rdes.It

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un valore di 3.8%, che è da considerare davvero straordinario se solo si ricorda che il valore di<br />

normalità di tale parametro dovrebbe aggirarsi tra il 20 ed il 40% e che è da considerare in ogni<br />

caso anomala e allarmante già una discesa della percentuale di saturazione della transferrina al di<br />

sotto del 16%.<br />

Come si è avuta occasione di ricordare, il perito ha rilevato che un forte calo di percentuale di<br />

saturazione della transferrina, quando cioè essa scende al di sotto del 16% appunto, accompagnato<br />

da valori normali o elevati di ferritina - e in questo caso il valore della ferritina di Conte era molto<br />

elevato, come si è osservato - sono sintomo sicuro, in mancanza di cause patologiche, di carenza<br />

funzionale di ferro, che è il fenomeno che si verifica per il rapidissimo consumo di ferro,<br />

determinato dalla stimolazione acuta dell'eritropoiesi a seguito di trattamento con eritropoietina.<br />

La sfortuna di Conte nel corso del 1996, però, non si misura solo con riferimento ai due infortuni<br />

piuttosto seri capitati al giocatore tra maggio e ottobre, ma anche per il fatto che essi si sono<br />

verificati in periodi che precedevano impegni agonistici per i quali il giocatore sarebbe stato molto<br />

utile, con un intreccio tra squadra di appartenenza e squadra nazionale che sembra sapientemente<br />

architettato.<br />

Si è visto, infatti, come dopo la finale di Coppa dei campioni per Conte si avvicinava l'impegno (poi<br />

saltato) dei campionati europei di inizio giugno con la Nazionale.<br />

Ad ottobre, invece, l'infortunio di Conte si è verificato nel corso di una partita giocata con la<br />

Nazionale, mentre non lontano vi era un impegno importante della <strong>Juventus</strong>.<br />

Non c'è nemmeno bisogno di scomodare l'annuario del calcio o gli amici del bar sport per ricordare<br />

che la Juve quell'anno avrebbe dovuto giocare a Tokio il 26 novembre la Coppa Intercontinentale,<br />

perché proprio nelle esternazioni di rimprovero al perito per non aver consultato l'annuario di<br />

Salvatore Lo Presti, effettuate dall'imputato nell'udienza del 15 luglio 2004, si rileva che è stato lo<br />

stesso dottor Agricola che lo ha ricordato, rimarcando pure il fatto che la sua squadra era riuscita ad<br />

aggiudicarsi tale Coppa.<br />

Anche l'allenatore della <strong>Juventus</strong> di allora, Marcello Lippi, teneva molto alla partecipazione di<br />

Conte a tale finale e, forse per questo, per oltre un mese si è tentato un ricupero riabilitativo del<br />

giocatore, come ha attestato lo stesso dottor Agricola nella scheda sanitaria, per cui Conte è stato<br />

sottoposto ad intervento chirurgico quando evidentemente si è avuta certezza che proprio non si<br />

sarebbe riusciti in altro modo a superare le conseguenze dell'infortunio.<br />

La circostanza va ricordata perché il dottor Agricola, nel negare ovviamente di aver sottoposto il<br />

giocatore a trattamenti vietati, tra i motivi addotti a conferma della tesi difensiva, ha utilizzato pure<br />

- come argomento logico - il rilievo derivante dall'inutilità pratica di un trattamento con<br />

eritropoietina ad un giocatore di cui si prevedeva l'inabilità per almeno cinque o sei mesi, in quanto<br />

sottoposto ad intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore.<br />

Anche in questo caso, al contrario, sussistevano evidenti ragioni perché trattamenti di ricupero di<br />

efficienza fisica del giocatore potessero essere praticati prima di assumere la decisione di sottoporre<br />

Conte ad intervento chirurgico, proprio al fine di tentare ogni possibile rimedio per evitare di dover<br />

rinunciare definitivamente alla partecipazione del giocatore alla partita valevole per<br />

l'aggiudicazione della Coppa Intercontinentale.<br />

La difesa ha cercato di giustificare i dati che avevano allarmato il perito, assumendo che in<br />

conseguenza dell'intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore sarebbe sorta, come<br />

complicazione per il giocatore, una artrite settica, utile a spiegare il forte rialzo della ferritina.<br />

A tale complicanza, in verità, ha fatto cenno, un po' timidamente, il consulente della difesa,<br />

professor Grossi, nel corso dell'udienza del 28 giugno 2004, durante la quale si è svolto l'esame del<br />

perito professor d'Onofrio.<br />

Il consulente, contrariamente al solito atteggiamento di grande sicurezza normalmente ostentata, in<br />

tale circostanza, invece, non senza qualche titubanza, ha sostenuto che il dottor Agricola gli aveva<br />

comunicato privatamente che il giocatore, appunto, sarebbe rimasto colpito da artrosinovite settica<br />

(pagine 86 e 87) in conseguenza dell'intervento chirurgico al quale era stato sottoposto e il suo<br />

imbarazzo, nel riferire una circostanza per nulla risultante in atti, è emerso evidente pure dalla

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