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Sentenza Juventus sullo scandalo doping - Rdes.It

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Il professor Mannucci, invece, ha preferito liquidare l'argomento servendosi del più comodo e<br />

conveniente sistema dell'indicazione dell'errore altrui.<br />

Anche per poter sostenere che l'annotazione era sbagliata, però, il consulente della difesa avrebbe<br />

fatto bene a pronunciarsi con il documento alla mano, perché avrebbe notato meglio, in tal caso, che<br />

non vi è possibilità alcuna che errore vi sia stato, in quanto sul documento che riguarda la richiesta<br />

in parola si vede con assoluta certezza che è barrata la voce relativa ai reticolociti e non altre (il<br />

perito a tal proposito ha espresso una minima titubanza forse derivante dalla lettura della copia che<br />

gli era stata messa a disposizione, ma l'originale non ammette dubbi).<br />

La richiesta degli esami da eseguire, oltretutto, è riportata anche in cartella clinica (fondo pagina<br />

relativa al giorno 28 maggio, dopo che si dà atto dell'avvenuta consulenza ematologica - agli atti:<br />

foglio 168/F1) con espressa indicazione dei singoli parametri da verificare, tra i quali i reticolociti e,<br />

dunque, risulta veramente poco credibile che il consulente non abbia controllato neppure la cartella<br />

clinica di Conte.<br />

Con altrettanta certezza, infine, si nota come in corrispondenza della voce "reticolociti" sia scritto<br />

bello grosso e chiaro il risultato di 6%, proprio come se si fosse voluta richiamare l'attenzione su<br />

questo dato che campeggia in modo che non possa sfuggire all'occhio di chi legge il documento,<br />

con lo zero posto in alto, alla sinistra della sbarra indicante la percentuale, segnato più piccolo e un<br />

po' più chiuso e lo zero posto in basso, alla destra della sbarra, scritto chiaro ed evidente, senza<br />

alcuna possibilità di errore, e non in modo "puntiforme" come, con singolare dichiarazione, lo ha<br />

immaginato il professor Mannucci, mentre sosteneva di non averlo visto.<br />

Il parametro dei reticolociti riportato nelle analisi del giocatore Conte del 29 maggio 1996, dunque,<br />

indica con innegabile evidenza che il calciatore era stato sottoposto a stimolazione eritropoietica<br />

esogena e solo in questo modo si spiega l'enorme quantità di reticolociti prodotta dall'organismo.<br />

Tale dato dei reticolociti, oltretutto, a dimostrazione ulteriore che non vi è stato alcun possibile<br />

errore, è indirettamente confermato dalla altrettanto straordinaria risalita di emoglobina fatta<br />

registrare da Conte nel periodo immediatamente successivo, perché dal valore di 13 g/dl del giorno<br />

29 maggio, il giocatore ha fatto solo un piccolo passo avanti dopo cinque giorni (13.2 g/dl il 4<br />

giugno), ma nei 16 giorni successivi ha realizzato un balzo davvero prodigioso, come si è<br />

ampiamente chiarito.<br />

Pure la difesa, del resto, si è guardata bene dal toccare l'argomento e solo in un'occasione, forse per<br />

distrazione, si è lasciata sfuggire un accenno al dato del 6% (trascrizioni registrazioni udienza del 4<br />

novembre 2004 - pagina 59), ma non per commentarlo nel merito e neppure per invocare<br />

improbabili e fantomatici errori, bensì solo per indicare al tecnico che in quel momento collaborava<br />

nella scelta delle diapositive da proiettare, quale diapositiva scegliere, trovandosi a parlare del<br />

problema dei livelli di MCHC di Conte di cui si è abbondantemente detto.<br />

L'imputato, da parte sua, avendo parlato praticamente di tutto nel corso del processo, perché, oltre a<br />

sottoporsi all'esame, ha effettuato pure una nutrita serie di interventi per rendere di volta in volta<br />

dichiarazioni spontanee, peraltro tutte legittimamente rilasciate e sempre tecnicamente pertinenti, ha<br />

affrontato anche l'argomento relativo ai reticolociti, di cui egli ha parlato più volte per spiegare i<br />

meccanismi del protocollo "Io non rischio la salute"-2 e i parametri sui quali tale protocollo si<br />

basava (v. trascrizioni registrazioni udienza del 21 luglio 2003 - pagina 119; udienza del 10<br />

novembre 2003 - pagine 213-214; udienza del 21 gennaio 2004 - pagina 157; udienza del 26<br />

gennaio 2004 - pagine 124,126 e 128) e dei quali ha parlato per sostenere, come si è ricordato, che<br />

prima del 1998 tale parametro non interessava a nessuno, perché ad esso non si assegnava alcuna<br />

valenza clinica ed aveva assunto notevole importanza solo dopo l'introduzione delle varie campagne<br />

anti<strong>doping</strong>, proprio per l'intrinseca capacità di individuazione della stimolazione del midollo osseo<br />

di cui si è detto.<br />

All'udienza del 20 settembre 2004, a tal proposito il dottor Agricola ha espressamente dichiarato:<br />

"....Perché a questo problema, come diceva il consulente adesso del pubblico ministero, che uno<br />

abbia 2,5 di reticolociti, ovvero 2,6, al medico pratico non gliene importa assolutamente niente,<br />

perché è una situazione proprio ininfluente dal punto di vista clinico.

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