Sentenza Juventus sullo scandalo doping - Rdes.It
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fogli aggiuntivi di suo pugno redatti e allegati alla scheda sanitaria del giocatore Conte, in cui<br />
l'imputato ha annotato: "22/5/96 Durante la partita Ajax-<strong>Juventus</strong> riportava contusione muscolare a<br />
livello del m. quadricipite sinistro. Al controllo effettuato presenza di muscolo duro, teso, dolente<br />
con impotenza funzionale. Nelle ore successive, al rientro a Torino, ricovero presso l'ospedale<br />
Molinette (reparto di chirurgia d'urgenza del prof. Ferraris). Eseguita Ecografia e RMN con<br />
diagnosi di infarcimento emorragico profondo a livello prevalente del m. vasto intermedio e m.<br />
vasto laterale.<br />
Il ricovero è durato fini al 27/5 per monitorare il quadro ematologico (parzialmente alterato per<br />
anemia).<br />
Dal 27/5 al 31/5 ricovero per prosecuzione delle cure alla Clinica Fornaca di Torino.<br />
Essendo migliorate le condizioni generali ed ematologiche, il pz. inizia fisioterapia che continua per<br />
circa 60 giorni.<br />
Durante tale periodo vengono effettuati controlli in RMN che evidenziano un progressivo<br />
miglioramento dell'infarcimento emorragico.<br />
20/7/96 Dopo nuovo controllo RMN ripresa della preparazione atletica con la squadra."<br />
Come si vede, il dottor Agricola ha ritenuto perfettamente attendibili i valori riportati negli esami<br />
ematologici eseguiti da Conte nel corso del ricovero del maggio 1996 e ne ha tenuto conto per le<br />
proprie diagnosi e terapia.<br />
Come si è rilevato, d'altra parte, l'imputato nel corso del processo ha fatto osservare come il<br />
parametro dell'MCHC negli anni sia andato perdendo di rilevanza, tanto da assumere un valore<br />
secondario tra i parametri utilizzati nel protocollo "Io non rischio la salute"-2 e in questa sua<br />
osservazione è risultato praticamente d'accordo con quanto spiegato dal professor d'Onofrio, sempre<br />
a proposito dell'MCHC nell'udienza del 28 giugno 2004: "....Questo valore è un valore che è stato<br />
abbastanza valutato negli anni Trenta-Quaranta, ma da quando abbiamo i contaglobuli non viene<br />
più praticamente utilizzato per la diagnostica, perché è quasi diventato una costante. Ci sono dei<br />
lavori che si chiamavano..., intitolati 'epitaffio' per l'MCHC negli anni..., mi pare i primi anni<br />
Ottanta, in cui si diceva: "Ormai non ci serve più".<br />
Lo usiamo nei laboratori perché serve proprio a rispondere alla Sua domanda. Cioè se le vado a<br />
dire: "Ma il nostro contaglobuli è calibrato bene per l'emoglobina e per l'ematocrito?", se noi<br />
vediamo un MCHC che sballa, che va sotto a 31 o 30, o sopra a 36-37, vuol dire che questi..., uno<br />
di questi due parametri è stato misurato male nella maggior parte dei casi.<br />
Ci sono poi singole eccezioni in patologie, per esempio nelle gravi mancanze di ferro, ma molto<br />
gravi, ma di solito no...." (trascrizioni udienza citata - pagine 22 e seguenti).<br />
Nel caso di Conte, dunque, non si trattava di contaglobuli calibrati male, perché come si è visto il<br />
giocatore in qualunque laboratorio d'analisi andasse faceva registrare valori elevati di MCHC che,<br />
quindi, non potevano essere considerati frutto di errore analitico, tanto che Agricola ha utilizzato<br />
tutti i dati ematologici registrati a Conte, come si è visto, e neppure i consulenti tecnici della difesa<br />
hanno eccepito nulla a tal riguardo, né hanno fatto richiesta di non utilizzare tali dati.<br />
E, dunque, perché proprio il perito non avrebbe dovuto utilizzare i dati che compaiono nelle relative<br />
cartelle cliniche del giocatore?<br />
Tutte le considerazioni della difesa espresse a tal riguardo, perciò, devono essere ritenute infondate<br />
e pretestuose e tese soltanto a screditare dati e risultati che dimostrano, invece, che il perito si è<br />
comportato in modo serio e corretto e che il giocatore Conte ha registrato una risalita di emoglobina<br />
che non può in nessun modo essere giustificata con una naturale reazione endogena dell'organismo.<br />
Per la verità un estremo tentativo per spiegare la straordinaria risalita di emoglobina registrata nel<br />
giocatore è stato fatto dal professor Mannucci, il quale ha ipotizzato che il ricupero di Conte, come<br />
si è anticipato, fosse stato favorito dalla somministrazione di ferro e, per superare pure il principio,<br />
sul quale i consulenti tecnici della difesa si erano mostrati d'accordo, secondo il quale la<br />
somministrazione di preparati a base di ferro contribuisce a far aumentare il valore di emoglobina<br />
solo nei pazienti affetti da anemia sideropenica, il professor Mannucci ha sostenuto che il<br />
versamento emorragico verificatosi in Conte avrebbe prodotto, almeno inizialmente, anche una