Sommario - Qui - appunti dal presente
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appartamenti e torri d’abitazione. All’alba mio padre<br />
mi ha mandato una breve e-mail, di terrificante<br />
chiarezza: “Ai miei cari. Ho pensato di usare<br />
per qualche momento il generatore per scrivervi<br />
questa e-mail. Potrebbe essere la nostra ultima comunicazione.<br />
L’esercito israeliano sta ormai bombardando<br />
pesantemente tutto, qui. L’attacco si è intensificato<br />
notevolmente <strong>dal</strong>le quattro del mattino.<br />
Tal El-Hawa sta bruciando, e hanno appena lanciato<br />
un missile contro un appartamento di un enorme<br />
condominio di fronte a casa nostra (Borj Al-<br />
Shorook); penso che Laila lo conosca. Le bombe<br />
al fosforo ora vengono usate ovunque, su case e<br />
persone. Sono stati colpiti i principali depositi della<br />
UNRWA [l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso<br />
e l’occupazione]. Centinaia di persone sono<br />
intrappolate all’interno di edifici in fiamme a Tal<br />
El-Hawa e Al-Sabra e ovunque. Ora è chiaro che<br />
queste persone hanno deciso di distruggere tutto e<br />
tutti nella Striscia di Gaza. Continuo ad avere fede<br />
in Allah”. […]<br />
Karkur, Israele, 17 gennaio<br />
Quando dico a degli israeliani che tengo un diario<br />
giornaliero per il BBC Radio World service, capita<br />
spesso che mi supplichino di “spiegare che Israele<br />
ha dovuto farlo. Spiegare a tutti che non avevamo<br />
scelta”. Mentirei se non dicessi che vi sono israeliani<br />
che gioiscono per quanto accade a Gaza, ma<br />
la maggior parte delle persone con cui ho parlato<br />
non gioiscono: pensano che Israele non abbia avuto<br />
scelta.<br />
Quando siamo entrati in questo conflitto molti non<br />
riuscivano sinceramente a capire come mai nessun<br />
altro sembrasse comprendere il nostro modo di ve-<br />
p. 55<br />
Liza Rosenberg<br />
Per i critici all’estero la<br />
guerra di Israele a Gaza è<br />
una risposta a dir poco<br />
sproporzionata ai missili<br />
di Hamas, che causa indicibili<br />
sofferenze umane. Ma<br />
qui in Israele pochissimi,<br />
per lo meno fra la popolazione<br />
ebraica, la pensano<br />
così. Se nelle capitali mondiali<br />
decine di migliaia di<br />
persone si sono riversate<br />
nelle strade per manifestare<br />
contro l’attacco israeliano,<br />
qui le manifestazio-