Sommario - Qui - appunti dal presente
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na. Sa, a volte noi ecuadoriani abbiamo fama di<br />
ubriaconi. Io non bevo, ma cerchi di capire, quelli<br />
che lo fanno sono sommersi <strong>dal</strong>la pena, chi è indebitato<br />
fino al collo, chi continua a non trovare<br />
lavoro, chi non vede la moglie e i figli da anni.<br />
Quando si è lontani <strong>dal</strong>la propria terra si diventa<br />
più forti fuori, ma più sensibili e soli dentro. Si<br />
immagini di avere questa ferita aperta e di sentire<br />
una canzone di Julio Jaramillo, uuuh, ci si sente<br />
proprio di merda. Grazie a Dio io invece sto bene.<br />
È difficile che ritorni in Ecuador. Anche se la<br />
voglia non mi manca, ma se torno adesso che cosa<br />
faccio? Ho portato avanti tutto quanto insieme<br />
a mia moglie. I miei figli vanno a scuola qui. E<br />
siamo insieme, che è la cosa più importante. Sa bene<br />
quante famiglie sono state distrutte <strong>dal</strong>l’emigrazione.<br />
La nostra no. La nostra è ancora unita. E<br />
mia moglie e io insegniamo ai nostri figli da dove<br />
sono venuti. Loro sono istruiti perché nessuno li<br />
possa guardare <strong>dal</strong>l’alto in basso. Loro conoscono<br />
la nostra storia. A me, la prego di perdonarmi, non<br />
stanno simpatici quegli ecuadoriani che non appena<br />
arrivati qua cercano di parlare come spagnoli.<br />
Con la zeta da una parte e <strong>dal</strong>l’altra, dove ci va e<br />
dove non ci va. E quando tornano in Ecuador parlano<br />
sempre e solo come degli spagnoli. Per quanto<br />
mi riguarda, io non voglio essere qualcuno che<br />
non sono. Sono un uomo dedito al lavoro che ama<br />
questo paese perché gli ha dato l’opportunità di<br />
andare avanti, ma non dimenticherò mai la terra<br />
che mi ha visto nascere; come sarebbe bello quel<br />
paradiso che è l’Ecuador, se non fosse per quei<br />
disgraziati di politici corrotti. Anche se mi dicono<br />
che adesso va meglio. Sarà vero? Dica, dica, è meglio…<br />
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