x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
40<br />
Nicolò Beverini<br />
da P; quando è tesa, essa esercita una forza vincolare nella <strong>di</strong>rezione della<br />
fune stessa Se supponiamo che il corpo legato alla fune <strong>di</strong> lunghezza r abbia<br />
una massa m e che venga fatto ruotare intorno a P con una velocità in<br />
modulo v, in assenza <strong>di</strong> altre forze (Fig. 5-5), tale forza (la tensione della fune)<br />
può essere calcolata, semplicemente osservando che il corpo, per muoversi<br />
<strong>di</strong> moto circolare uniforme, deve essere soggetto ad un’accelerazione<br />
<strong>di</strong>retta verso il centro pari a v 2 /r . La forza che produce questa accelerazione<br />
è la tensione della fune, il cui valore è perciò mv 2 /r.<br />
Fig. 5-5<br />
5.6 La forza d’attrito statico.<br />
Consideriamo un libro appoggiato su un piano orizzontale. Se ad esso<br />
applichiamo lateralmente una forza <strong>di</strong> piccola entità, esso non si muove;<br />
sperimentalmente osserviamo che, per smuoverlo dalla sua posizione, occorre<br />
applicare una forza che superi un certo valore. Questo fenomeno è<br />
così spiegabile: in risposta alla forza applicata, le due superfici a contatto<br />
offrono resistenza a scorrere l’una sull’altra. Ciò si manifesta con una forza,<br />
detta forza d’attrito statico, <strong>di</strong> tipo vincolare, che si oppone al moto del corpo<br />
in <strong>di</strong>rezione tangente alla superficie, finché la forza applicata non supera<br />
un valore <strong>di</strong> soglia, che <strong>di</strong>pende in generale dalla natura delle due superfici<br />
a contatto e dalla forza che preme l’una superficie contro l’altra.<br />
Fig. 5-6<br />
Si può verificare che in generale il valore massimo che può assumere<br />
il modulo della forza d’attrito, corrispondente a tale valore <strong>di</strong> soglia, è determinato<br />
dalla relazione:<br />
[5.25]<br />
F A ! µ s N ,<br />
dove N è il modulo della forza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione normale all’area <strong>di</strong> contatto, che<br />
preme una contro l’altra le due superfici, e il coefficiente <strong>di</strong> proporzionalità