x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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Elementi <strong>di</strong> fisica<br />
conservative, nel processo d’urto si conserva l’energia, in caso contrario ci<br />
sarà <strong>di</strong>ssipazione <strong>di</strong> energia.<br />
Analizziamo dapprima il caso estremo, in cui nell’urto si annulla totalmente<br />
il moto relativo tra i due corpi collidenti e quin<strong>di</strong> i due corpi dopo<br />
l’urto si fondono in un unico corpo che si muove con un unico valore della<br />
velocità. E’ questo per esempio il caso <strong>di</strong> un proiettile <strong>di</strong> pistola che si conficca<br />
in un sacchetto <strong>di</strong> sabbia. L’urto è definito in questo caso come urto<br />
totalmente anelastico, poiché si può <strong>di</strong>mostrare in questo caso si <strong>di</strong>ssipa<br />
tutta l’energia cinetica connessa al moto relativo dei due corpi.<br />
! !<br />
In<strong>di</strong>cando con mA e mB le masse dei due corpi e con v A e v B le loro<br />
velocità prima dell’urto,<br />
!<br />
applichiamo<br />
!<br />
la relazione [8.2],<br />
!<br />
imponendo la con<strong>di</strong>zione<br />
che le velocità v A ! e v B ! dopo l’urto siano uguali ( v A ! = !<br />
!<br />
v B = !<br />
!<br />
v ):<br />
! !<br />
[8.3]<br />
mAv A + mBv B = mA + mB !<br />
v .<br />
( ) !<br />
Questa è un’equazione in cui compare ora una sola incognita e quin<strong>di</strong><br />
è sufficiente a risolvere completamente il problema.<br />
!<br />
Va sempre tenuto presente che la [8.3] è un’equazione vettoriale e che<br />
v A, !<br />
v B e !<br />
!<br />
v sono vettori. Perciò, nel caso <strong>di</strong> un moto bi<strong>di</strong>mensionale,<br />
l’espressione [8.3] equivale al sistema tra le componenti vettoriali lungo gli<br />
assi x e y :<br />
[8.4]<br />
8.3 Urti elastici<br />
( ) v x!<br />
( ) v y!<br />
" $ mAvAx + mBvBx = mA + mB #<br />
% $ mAvAy + mBvBy = mA + mB Nel caso in cui la forza d’interazione è conservativa, allora durante<br />
l’urto si conserva, oltre alla quantità <strong>di</strong> moto, anche l’energia meccanica.<br />
Durante l’urto i due corpi si deformano, acquisendo energia potenziale, ma<br />
subito dopo riprendono la forma originaria, restituendo tale energia. Se si<br />
confronta quin<strong>di</strong> l’energia cinetica totale, misurata un istante imme<strong>di</strong>atamente<br />
precedente l’urto, con quella misurata un istante imme<strong>di</strong>atamente<br />
successivo, si otterrà sempre lo stesso valore. Un urto in cui la forza<br />
d’interazione è conservativa si definisce urto elastico. In un urto elastico<br />
quin<strong>di</strong> si conserva l’energia cinetica totale delle particelle incidenti.<br />
In questo contesto tratteremo in dettaglio solo il caso uni<strong>di</strong>mensionale,<br />
nel quale cioè il moto dei due corpi prima e dopo l’urto sia sempre su<br />
una stessa retta. Dette vA, vB, v A, ! v B ! le componenti nella <strong>di</strong>rezione del moto<br />
delle velocità dei due corpi rispettivamente prima e dopo l’urto, possiamo<br />
dunque applicare il principio <strong>di</strong> conservazione della quantità <strong>di</strong> moto (che<br />
abbiamo visto valere per qualunque tipo <strong>di</strong> urto) e il principio <strong>di</strong> conservazione<br />
dell’energia (perché l’urto è elastico).<br />
Si ottiene un sistema <strong>di</strong> due equazioni numeriche:<br />
[8.5]<br />
mAvA + mBvB = mA v A ! + mB v B!<br />
1<br />
2 m 2 1<br />
AvA + 2m 2 1<br />
BvB = 2m A ! v 2 1<br />
A + 2 mB ! v "<br />
#<br />
,<br />
2<br />
$<br />
B<br />
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