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x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa

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74<br />

Nicolò Beverini<br />

Un corpo rigido <strong>di</strong> massa M, sospeso ad un asse orizzontale passante<br />

per il punto O (Fig. 9-3), è soggetto ad una forza peso complessiva pari a<br />

Mg. In modo analogo a quanto si è fatto nel § 9.3, si può <strong>di</strong>mostrare abbastanza<br />

facilmente che il momento totale rispetto all’asse <strong>di</strong> rotazione della<br />

forza peso agente sul corpo rigido è pari a quello che avrebbe un corpo<br />

puntiforme <strong>di</strong> massa M, posto nella posizione del centro <strong>di</strong> massa C. Se la<br />

<strong>di</strong>stanza OC del centro <strong>di</strong> massa dall’asse è l, il momento applicato al corpo<br />

rigido vale dunque )=M g l sin'.<br />

Perché il corpo rigido, in assenza <strong>di</strong> altre forze, sia in con<strong>di</strong>zioni<br />

d’equilibrio, occorre che tale momento sia zero, cioè che sia nullo il braccio<br />

b = l sin' della forza peso. Questo si verifica quando sin' = 0; il centro <strong>di</strong><br />

massa e il punto <strong>di</strong> sospensione si trovano sulla stessa linea verticale (Fig.<br />

9-4). Possono verificarsi due casi <strong>di</strong>versi. Il centro <strong>di</strong> massa può trovarsi<br />

più in basso rispetto al punto <strong>di</strong> sospensione; in questo caso, a seguito <strong>di</strong><br />

un piccolo spostamento del centro <strong>di</strong> massa dalla verticale, sul corpo agisce<br />

un momento che tende a riportarlo in<strong>di</strong>etro nella posizione d’equilibrio. Si<br />

<strong>di</strong>ce allora che il corpo è in una posizione d’equilibrio stabile. Al contrario,<br />

se il centro <strong>di</strong> massa si trova più in alto del punto <strong>di</strong> sospensione, a seguito<br />

<strong>di</strong> un suo piccolo spostamento dalla verticale, sul corpo agirà un momento<br />

che tende ad allontanarlo dalla posizione d’equilibrio. Si <strong>di</strong>ce allora che<br />

siamo in una posizione d’equilibrio instabile.<br />

Fig. 9-4<br />

C’è anche un terzo caso, in cui il corpo rigido è sospeso ad un asse<br />

che passa per il centro <strong>di</strong> massa; il braccio della forza peso rispetto al punto<br />

<strong>di</strong> sospensione è allora sempre nullo, comunque sia ruotato il corpo. In<br />

questo caso si parla <strong>di</strong> equilibrio in<strong>di</strong>fferente.<br />

Si può verificare che la posizione d’equilibrio stabile corrisponde alla<br />

situazione in cui l’energia potenziale gravitazionale è minima; mentre la posizione<br />

d’equilibrio instabile corrisponde alla situazione in cui l’energia potenziale<br />

gravitazionale è massima. Questa è una regola generale: le posizioni<br />

d’equilibrio <strong>di</strong> un corpo corrispondono agli stati in cui il valore<br />

dell’energia potenziale è stazionaria; ad un minimo dell’energia potenziale<br />

corrisponde una situazione d’equilibrio stabile, ad un massimo una posizione<br />

d’equilibrio instabile.

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