x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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[11.5]<br />
! N !<br />
F = ! f 0i =<br />
i =1<br />
Elementi <strong>di</strong> fisica<br />
N<br />
!<br />
1<br />
i =1 4"# 0<br />
q0qi 2<br />
r0i r ˆ 0i = q0 $<br />
N<br />
!<br />
1<br />
i =1 4"# 0<br />
q i<br />
2<br />
r0i ˆ r 0i<br />
dove con r0i è la <strong>di</strong>stanza tra il punto P0 in cui si trova la particella <strong>di</strong> carica<br />
q0 e il punto Pi in cui si trova la particella <strong>di</strong> carica qi e ˆ<br />
r 0i è il versore che<br />
in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>rezione della congiungente i due punti.<br />
Poiché il campo generato in un punto P0 dalla carica puntiforme i-<br />
!<br />
esima è E i =<br />
1 qi 2<br />
4!" 0 r0i ˆ r 0i, dalla [11.5] si deduce che:<br />
!<br />
!<br />
N<br />
F !<br />
[11.6]<br />
E = =<br />
q 0<br />
In conclusione, il campo elettrico generato da un insieme <strong>di</strong> cariche puntiformi<br />
è punto per punto uguale alla somma vettoriale dei campi elettrici generati<br />
dalle singole cariche (PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE).<br />
Utilizzando i meto<strong>di</strong> dell’analisi infinitesimale si può estendere il<br />
principio <strong>di</strong> sovrapposizione al campo elettrico generato da una <strong>di</strong>stribuzione<br />
continua <strong>di</strong> cariche. Il proce<strong>di</strong>mento è quello solito: si sud<strong>di</strong>vide la<br />
spazio occupato dalle cariche in tante parti abbastanza piccole da poterle<br />
considerare come puntiformi e si applica la [11.6]; il risultato esatto si ottiene<br />
calcolando il limite della somma quando le <strong>di</strong>mensioni delle singoli<br />
parti tendono a zero (calcolando cioè un integrale). Formalmente, il campo<br />
elettrico si scriverà allora nella forma:<br />
[11.7]<br />
!<br />
E =<br />
# V<br />
Il calcolo esplicito del campo generato da una <strong>di</strong>stribuzione qualunque<br />
<strong>di</strong> cariche <strong>di</strong> norma richiede tecniche matematiche assai complesse. E’<br />
però possibile in alcuni casi particolari sfruttare alcune proprietà generali<br />
del campo elettrico (il teorema <strong>di</strong> Gauss che ora enunceremo) e le proprietà<br />
<strong>di</strong> simmetria della <strong>di</strong>stribuzione delle cariche per aggirare tali <strong>di</strong>fficoltà e<br />
giungere con facilità al risultato.<br />
1<br />
4!" 0<br />
!<br />
i =1<br />
E i<br />
ˆr dq<br />
r 2<br />
11.4 Linee <strong>di</strong> forza e flusso del campo elettrico<br />
Per visualizzare l’andamento del campo elettrico si usa rappresentarlo<br />
graficamente con linee (linee <strong>di</strong> forza), la cui <strong>di</strong>rezione è punto per punto<br />
quella del vettore campo elettrico e che sono più o meno addensate in funzione<br />
dell’intensità del campo. La Fig. 11-1 mostra le linee <strong>di</strong> forza che rappresentano<br />
l’andamento del campo elettrico generato da un carica elettrica<br />
puntiforme positiva.<br />
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