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x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa

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48<br />

Nicolò Beverini<br />

Se il punto B non è sotto la verticale <strong>di</strong> A (Fig. 6-2b), ma il segmento<br />

AB fa un angolo & <strong>di</strong>rezione della verticale, applicando la definizione [6.4]<br />

ed osservando che il rapporto tra la <strong>di</strong>fferenza d’altezza %h tra A e B ed il<br />

modulo %s dello spostamento (che è la lunghezza del segmento AB) è il coseno<br />

dell’angolo &, si ottiene L = !<br />

f ! " !<br />

s = m g "s cos# = m g "h . Il lavoro eseguito<br />

dalla forza peso su un corpo <strong>di</strong> massa m risulta dunque in entrambi i<br />

casi pari al peso del corpo moltiplicato per la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quota tra il punto<br />

<strong>di</strong> partenza e il punto d’arrivo, in<strong>di</strong>pendentemente dall’effettiva <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong> spostamento.<br />

Fig. 6-2a<br />

mg<br />

A<br />

B<br />

!h<br />

Fig. 6-2b<br />

E’ evidente che per uno spostamento in <strong>di</strong>rezione orizzontale, essendo<br />

forza e spostamento ortogonali tra loro (&=90°), il lavoro risulta nullo.<br />

6.5 Definizione generale <strong>di</strong> lavoro<br />

Se la forza non è costante durante lo spostamento, la<br />

!<br />

definizione [6.7]<br />

cade in <strong>di</strong>fetto, non esistendo più un valore univoco <strong>di</strong> f . Possiamo comunque<br />

definire propriamente anche in questo caso il lavoro, procedendonel<br />

modo seguente. Si sud<strong>di</strong>vide il percorso effettuato dal corpo in tanti<br />

parti %si abbastanza brevi, in modo da poter considerare pressoché costante<br />

il valore fi del modulo della forza in ciascuno<br />

!<br />

<strong>di</strong> questi elementi <strong>di</strong> percorso<br />

(consideriamo qui per semplicità che f e ! !<br />

s siano collineari per tutto<br />

il tempo dello spostamento e che quin<strong>di</strong> sia sempre cos& = 1). Calcoliamo<br />

ora, per ognuno <strong>di</strong> questi elementi <strong>di</strong> percorso %si, il lavoro %Li eseguito dalla<br />

forza, considerando su ciascuno <strong>di</strong> questi elementi un valore della forza<br />

costante fi, pari a quello che essa ha in corrispondenza del punto iniziale<br />

dell’elemento <strong>di</strong> percorso considerato. Sarà dunque %Li = fi %si. La somma<br />

dei singoli lavori elementari %Li fornisce il valore del lavoro L per l’intero<br />

spostamento:<br />

[6.8]<br />

" = " fi # !s<br />

i<br />

i<br />

L = !L i<br />

i<br />

Questa non è evidentemente una definizione esatta. La scelta <strong>di</strong> utilizzare<br />

il valore <strong>di</strong> fi, in corrispondenza del punto iniziale dell’elemento <strong>di</strong><br />

percorso considerato è del tutto arbitraria; potevamo scegliere in altro modo<br />

altrettanto valido il valore <strong>di</strong> fi , per esempio come il valore della forza<br />

nel punto <strong>di</strong> mezzo <strong>di</strong> %si oppure il valore più grande assunto in tale elemento<br />

<strong>di</strong> percorso o il più piccolo. A seconda del criterio <strong>di</strong> scelta usato, i<br />

A<br />

!h<br />

"<br />

mg<br />

B

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