x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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Elementi <strong>di</strong> fisica<br />
Un’applicazione interessante della statica del corpo rigido è la leva.<br />
Una leva consiste in una sbarra rigida incernierata in un punto<br />
!<br />
O (detto<br />
fulcro) (Fig. 9-5); Ad un’estremità <strong>di</strong> essa è applicata una forza<br />
!<br />
F , in una<br />
<strong>di</strong>rezione che fa un angolo &1 con la sbarra. Quale forza R , che agisce in<br />
una <strong>di</strong>rezione che fa angolo &2 con la sbarra, deve essere applicata all’altro<br />
estremo per mantenere l’equilibrio?<br />
Fig. 9-5<br />
La con<strong>di</strong>zione d’equilibrio si trova imponendo che la risultante dei<br />
momenti delle forze applicate alla sbarra sia nulla e quin<strong>di</strong> (trascurando il<br />
peso della sbarra) che<br />
F d2 sin $2 – R d1 sin $1 = 0.<br />
I segni dei due momenti sono opposti, poiché essi tendono a far girare<br />
il corpo in <strong>di</strong>rezione opposta. Se le forze sono ortogonali alla barra<br />
($1 = $2 = 90°), si ha la proporzione F : R = d1 : d 2.<br />
Volendo considerare anche il peso della sbarra, basterà aggiungere al<br />
bilancio dei momenti, con il segno opportuno, anche il momento rispetto al<br />
fulcro della forza peso.<br />
In modo analogo si possono analizzare i casi in cui il fulcro sia posto<br />
ad un estremo e la forza agente e la forza resistente sono applicate dalla<br />
stessa parte rispetto ad esso.<br />
9.7 La statica <strong>di</strong> un corpo immerso in un liquido.<br />
Esaminiamo infine le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> statica <strong>di</strong> un corpo solido immerso<br />
in un fluido. Con fluido s’intende genericamente un corpo privo <strong>di</strong> forma<br />
propria, che assume perciò la forma del recipiente che lo contiene. Se le<br />
sue molecole mantengono una <strong>di</strong>stanza l’una dall’altra in me<strong>di</strong>a costante (e<br />
<strong>di</strong> conseguenza esso ha un volume proprio, che non cambia al cambiare<br />
della forma del recipiente), si parla <strong>di</strong> fluido allo stato liquido; in caso contrario<br />
si parla <strong>di</strong> fluido allo stato gassoso.<br />
Un corpo solido, <strong>di</strong> volume V e densità &, immerso in un fluido <strong>di</strong><br />
densità & 0, è soggetto sia alla forza peso, sia alle forze esercitate sulla sua<br />
superficie dal fluido circostante, che vengono dette forze <strong>di</strong> pressione. Per<br />
valutare l’entità <strong>di</strong> queste ultime forze, ipotizziamo che quel volume V sia<br />
occupato dal liquido stesso, anziché dal corpo solido. Esso sarebbe ovviamente<br />
in quiete; il suo peso sarebbe esattamente controbilanciato dalle forze<br />
<strong>di</strong> pressione uguali quin<strong>di</strong> a &0V g. Come ha giustamente intuito Archimede,<br />
le forze dovute alla pressione <strong>di</strong>pendono dal fluido circostante e non<br />
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