x - Dipartimento di Fisica - Università di Pisa
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Elementi <strong>di</strong> fisica<br />
Noi abbiamo considerato in precedenza la forza peso, che avevamo<br />
detto essere una conseguenza dell’attrazione della Terra sui corpi che si<br />
trovano in prossimità della sua superficie. Qual è dunque il legame tra<br />
quella che noi comunemente chiamiamo forza peso e la forza <strong>di</strong> gravitazione<br />
universale [10.1]? La formula [10.3] ci conduce alla risposta. La Terra è<br />
con buona approssimazione una sfera; applicando la formula [10.3], in base<br />
all’osservazione appena fatta, che il campo gravitazionale generato da<br />
una <strong>di</strong>stribuzione sferica <strong>di</strong> massa è il valore del campo gravitazionale in<br />
prossimità della superficie è identico a quello generato da un ipotetico corpo<br />
puntiforme d’uguale massa posizionato nel suo centro, si deduce che in<br />
un punto sulla superficie della Terra si ha:<br />
[10.5]<br />
!<br />
g = !G M T<br />
2<br />
RT ˆ<br />
dove MT è la massa della terra (5,98"1024 kg) e RT il suo raggio (6 370 km).<br />
!<br />
Sostituendo i valori numerici, si trova che il modulo <strong>di</strong> g il valore <strong>di</strong> circa<br />
9.83 m/s2 , che è appunto, a meno <strong>di</strong> piccole correzioni dovute principalmente<br />
al moto <strong>di</strong> rotazione della Terra, il valore dell’accelerazione <strong>di</strong> gravità<br />
sulla superficie terrestre.<br />
r ,<br />
10.3 Il moto dei pianeti e le leggi <strong>di</strong> Keplero<br />
Analizzando le osservazioni astronomiche <strong>di</strong>sponibili ai suoi tempi,<br />
con una laboriossima serie <strong>di</strong> calcoli durata oltre 10 anni, Keplero riuscì al<br />
principio del XVII secolo a co<strong>di</strong>ficare il movimento dei pianeti intorno al Sole<br />
formulando le tre leggi, che da allora portano il suo nome:<br />
I pianeti si muovono intorno al Sole su orbite ellittiche, <strong>di</strong> cui il Sole occupa<br />
uno dei fuochi.<br />
Il raggio vettore che congiunge il pianeta al Sole descrive spazi uguali in intervalli<br />
<strong>di</strong> tempo uguali<br />
Il quadrato del periodo <strong>di</strong> rivoluzione <strong>di</strong> un pianeta intorno al Sole è proporzionale<br />
al cubo delle <strong>di</strong>mensioni dell’asse maggiore dell’orbita.<br />
Solo 80 anni più tar<strong>di</strong> Newton fu in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che le tre<br />
leggi <strong>di</strong> Keplero erano una <strong>di</strong>retta conseguenza dalla legge <strong>di</strong> gravitazione<br />
universale [10.1] da lui enunciata.<br />
Come esercizio, possiamo verificare la vali<strong>di</strong>tà della terza legge nel<br />
caso semplice <strong>di</strong> un pianeta in orbita circolare. Per muoversi con velocità v,<br />
costante in modulo, lungo una traiettoria circolare <strong>di</strong> raggio R intorno ad<br />
un corpo <strong>di</strong> massa M, un corpo <strong>di</strong> massa m deve essere soggetto ad<br />
v<br />
un’accelerazione centripeta costante, pari a<br />
2<br />
. Questa accelerazione è<br />
prodotta dalla forza d’attrazione gravitazionale [10.1], che è <strong>di</strong>retta appunto<br />
verso il corpo d massa M. Dovrà quin<strong>di</strong> essere rispettata la con<strong>di</strong>zione:<br />
[10.6]<br />
G mM<br />
2<br />
v<br />
= m 2<br />
R R<br />
R<br />
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