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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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<strong>di</strong> car<strong>di</strong>nalità n. Ad es. se n = 12, la stringa 011101010010 corrisponde al<br />

sottoinsieme {2, 5, 7, 9, 10, 11} <strong>di</strong> {1, 2, 3, ..., 11, 12}.<br />

AA3. Una delle seguenti affermazioni è errata. Discuterne comunque ciascuna.<br />

1) x ∈ X ∧ x ∈ Y ⇒ x ∈ X ∪ Y. 2) x ∉ X ∧ x ∈ Y ⇒ x ∈ X ∪ Y.<br />

3) x ∉ X ∧ x ∈ Y ⇒ x ∈ X ∩ Y.<br />

Soluzione. Nel primo caso x è un elemento dell’unione perché è vero che<br />

esso appartiene ad almeno uno dei due insiemi che la formano. Per lo stesso<br />

motivo, x riesce ancora a sod<strong>di</strong>sfare la tesi nel secondo caso – grazie alla<br />

sua appartenenza a Y . Invece nel terzo caso si richiede che x appartenga ad<br />

entrambi gli insiemi. Dunque la tesi è errata.<br />

AA4. Creare una catena <strong>di</strong> implicazioni r ⇒ s ⇒ t per <strong>di</strong>mostrare che se un<br />

nuotatore vince una gara (ipotesi r) allora ottiene una delle tre medaglie per<br />

i primi posti (tesi t). Fare in modo da non rendere invertibile alcuna delle 2<br />

implicazioni.<br />

Soluzione. Dobbiamo riuscire ad “allungare il <strong>di</strong>scorso” inserendo un<br />

evento che però non sia una deduzione banale, né <strong>di</strong>a luogo a deduzioni<br />

banali (altrimenti una o entrambe le ⇒ si invertirebbero, come ad es. in “A<br />

vince una gara ⇒ A non arriva secondo o dopo il secondo”, oppure in “A<br />

arriva tra i primi tre ⇒ A ottiene una delle tre medaglie per i primi posti”;<br />

tali implicazioni sono invertibili, cioè sono equivalenze). Dobbiamo in effetti<br />

“allargare lo spazio degli eventi”, me<strong>di</strong>ante successive inclusioni proprie, fino<br />

a giungere all’evento dell’assegnazione della medaglia. Spezziamo dunque la<br />

procedura <strong>di</strong> assegnazione della medaglia nei passaggi: A vince la gara ⇒ A<br />

arriva primo o secondo ⇒ A ottiene una delle tre medaglie. Notiamo infatti<br />

che t non implica s (se vale t allora A potrebbe essere arrivato anche terzo) e<br />

che s non implica r (se vale s, A potrebbe essere arrivato soltanto secondo).<br />

AA5. Sia X = {abitanti dell ′ Italia} e definiamo una relazione ρ su X, così:<br />

xρy ⇔ x parla lo stesso <strong>di</strong>aletto <strong>di</strong> y. Dimostrare che ρ è <strong>di</strong> equivalenza.<br />

Descrivere l’insieme quoziente X/ρ. Dire perché non è possibile definire una<br />

funzione f : X/ρ → {regioni d ′ Italia} me<strong>di</strong>ante f([x]) = regione in cui si<br />

parla il <strong>di</strong>aletto <strong>di</strong> x. Definire poi, invece, una qualsiasi funzione g : X/ρ →<br />

{regioni d ′ Italia}.<br />

Soluzione. Senza entrare nei dettagli, ricor<strong>di</strong>amo che laddove una relazione<br />

sia definita attraverso parole come “lo stesso” o “uguale a”, essa si<br />

comporta come l’uguaglianza “=” e dunque è una relazione <strong>di</strong> equivalenza.<br />

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