ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica
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gli aggiungiamo alcun elemento; vedere anche qui l’es. A5). Dunque si ha<br />
che a ∈ X ⇒ a ∈ X ⇒ a ∈ X ∧ a ∈ X ⇒ a ∈ X ∩ X (usando la proprietà<br />
<strong>di</strong> “idempotenza” <strong>di</strong> “et”, che si apprezza bene ad es. nel <strong>di</strong>re “sappi che<br />
oggi mi sono svegliato alle sei e mi sono svegliato alle sei”). Notiamo che in<br />
questo caso l’idempotenza è stata usata per raddoppiare la formula, mentre<br />
nell’altro caso si era usata per <strong>di</strong>mezzarla, ma il principio è lo stesso.<br />
A4. Stu<strong>di</strong>are la relazione γ in Z × Z definita da m γ n ⇔ m − n è <strong>di</strong>visibile<br />
per 7 (equivalentemente, m − n è un multiplo <strong>di</strong> 7).<br />
Soluzione. Facciamo un esempio per “rompere il ghiaccio”: 1000 è in<br />
relazione con 223 perché la loro <strong>di</strong>fferenza è uguale a 777, che è <strong>di</strong>visibile per<br />
7. Ovviamente vale la stessa proprietà anche se scambiamo i due numeri.<br />
Come altro esempio (che conviene fare sempre, almeno per avere le idee un<br />
po’ piú chiare), due numeri uguali sono in ogni caso in relazione, poiché la<br />
loro <strong>di</strong>fferenza è 0, che è <strong>di</strong>visibile per 7 (notiamo – a prescindere dal presente<br />
esercizio – che invece 7 non è <strong>di</strong>visibile per 0; infatti non esiste alcun numero<br />
che moltiplicato per 0 <strong>di</strong>a 7). Ora ve<strong>di</strong>amo, più formalmente, quali proprietà<br />
valgono in generale per γ: poiché ∀ x ∈ Z x − x = 0 = 7 · 0, si ha che γ è<br />
riflessiva; poiché ∀ x, y ∈ Z (x − y = 7a (∃a ∈ Z) ⇒ y − x = 7(−a)), si ha<br />
che γ è simmetrica; anche la transitività vale, ma dobbiamo faticare un po’<br />
<strong>di</strong> più: se x − y = 7a e y − z = 7b , si ha che x − z = x − y + y − z =<br />
(x − y) + (y − z) = 7a + 7b = 7(a + b). Abbiamo perciò scoperto che γ è<br />
una relazione <strong>di</strong> equivalenza. Il relativo insieme quoziente consiste <strong>di</strong> 7 classi,<br />
ognuna delle quali contiene tutti i numeri che danno un ben preciso resto se<br />
<strong>di</strong>visi per 7. Ad esempio [4] = {4, 11, 18, 25, −3, −10, −17, ...} (ricor<strong>di</strong>amo<br />
che, ad esempio, la <strong>di</strong>visione euclidea tra −17 e 7 dà −17 = 7 · (−3) + 4;<br />
infatti il prodotto tra il quoziente (−3) e il <strong>di</strong>visore (7) non deve superare il<br />
<strong>di</strong>videndo (−17), nemmeno nel caso <strong>di</strong> numeri negativi, e il quoziente deve<br />
essere il massimo possibile). Le sette classi, in effetti, si ottengono prendendo<br />
la classe [0], cioè i multipli <strong>di</strong> 7, e traslandola nei sei mo<strong>di</strong> possibili lungo<br />
l’asse dei numeri relativi.<br />
A5. Dati due insiemi qualsiasi X, Y , <strong>di</strong>mostrare che X ∩Y ⊆ X, X ∪Y ⊇ X,<br />
X ∩ Y = Y ∩ X.<br />
Soluzione. Risolviamo questo esercizio utilizzando le proprietà che definiscono<br />
un insieme, anziché manipolare i connettivi logici. X ∩ Y consiste<br />
degli elementi in comune a X ed Y , quin<strong>di</strong> ogni elemento <strong>di</strong> tale intersezione<br />
appartiene in particolare a X. Invece X ∪ Y contiene sia gli elementi <strong>di</strong> X<br />
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