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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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caso) <strong>di</strong> equazioni lineari (cioè <strong>di</strong> grado 1) omogenee (cioè con tutti i monomi<br />

dello stesso grado e dunque senza il termine noto, che sarebbe infatti <strong>di</strong> grado<br />

0) e quin<strong>di</strong> esso è, per un noto teorema, un sottospazio. Oppure, tralasciando<br />

quel teorema ed eseguendo un test <strong>di</strong>retto, ve<strong>di</strong>amo che per ogni a, b, x, y, u, v<br />

si ha a(x, y, x)+b(u, v, u) = (ax+bu, ay +bv, ax+bu) che è ancora un vettore<br />

con prima e ultima componente uguali. Ciò <strong>di</strong>mostra che siamo in presenza <strong>di</strong><br />

un sottospazio, perché c’è appunto chiusura rispetto alle operazioni. Inoltre<br />

tale insieme non è vuoto.<br />

Possiamo trovare due generatori col metodo della sostituzione <strong>di</strong> 1 in una<br />

variabile e <strong>di</strong> 0 nell’altra, avendo riscritto le triple come (x, y, x) (notiamo che<br />

tale scrittura rappresenta la soluzione generale del sistema omogeneo, molto<br />

semplice, <strong>di</strong> 1 equazione in 3 variabili, dato da x = z). Dunque otteniamo<br />

(1,0,1) e (0,1,0).<br />

Similmente a quanto visto nell’esercizio B2, la presenza <strong>di</strong> vettori non<br />

proporzionali come ad es. gli stessi (1,0,1) e (0,1,0), ma anche ad es. (1,1,1)<br />

e (3, −5, 3), rende impossibile l’esistenza <strong>di</strong> un solo vettore che generi tutto<br />

il sottospazio – infatti un tale vettore produrrebbe tutti vettori tra loro proporzionali.<br />

B3bis. Mostrare che gli insiemi T = {(x 1 , x 2 , x 3 , x 4 ) ∈ R 4 : x 1 + x 2 + x 3 −<br />

x 4 = 0}, U = {(x 1 , x 2 ) ∈ R 2 : x 1 − 2x 2 = 0} sono sottospazi, mentre V =<br />

{(x 1 , x 2 , x 3 , x 4 ) ∈ R 4 : x 1 + x 2 + x 3 − x 4 + 1 = 0} non lo è. Nei primi due casi,<br />

trovare due rispettive basi.<br />

Soluzione. Per un noto teorema, essendo i primi due insiemi caratterizzati<br />

da un sistema lineare omogeneo (formato da una sola equazione) a<br />

<strong>di</strong>fferenza del terzo, abbiamo già le tre risposte. Ragionando invece con<br />

il test <strong>di</strong> appartenenza, esaminiamo prima T : il suo generico elemento è<br />

esprimibile come (a, b, c, a + b + c) con a, b, c ∈ R. Dunque svolgendo calcoli<br />

elementari e “riorganizzando” infine l’ultima componente, si ha che, per ogni<br />

scelta <strong>di</strong> r, r ′ , a, b, c, a ′ , b ′ , c ′ reali, r(a, b, c, a + b + c) + r ′ (a ′ , b ′ , c ′ , a ′ + b ′ + c ′ ) =<br />

... = (ra + r ′ a ′ , rb + r ′ b ′ , rc + r ′ c ′ , (ra + r ′ a ′ ) + (rb + r ′ b ′ ) + (rc + r ′ c ′ )) ∈ T .<br />

Un ragionamento analogo, stavolta sulle coppie (2a, a), a ∈ R, conduce alla<br />

risposta affermativa per U. Per V il test non funziona (...), e comunque<br />

nell’equazione che definisce tale insieme notiamo la presenza <strong>di</strong> un termine<br />

<strong>di</strong> grado 0 (un numero, cioè, che non è coefficiente <strong>di</strong> alcun monomio). Ciò<br />

rende imme<strong>di</strong>ata la risposta negativa, poiché si può subito osservare che<br />

0 ∉ V , in contrad<strong>di</strong>zione con una nota proprietà dei sottospazi.<br />

Nel primo esempio, sostituendo 1 ad una delle tre lettere a, b, c e 0 alle<br />

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