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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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o <strong>di</strong> più, ad<strong>di</strong>rittura infinite! Quest’ultima implicazione ha un ruolo cruciale<br />

in tutta la teoria dei sistemi lineari, e verrà <strong>di</strong>mostrata durante il corso.<br />

A17. Quante funzioni suriettive esistono da un insieme X non vuoto a un<br />

insieme {y} che consiste cioè <strong>di</strong> un punto solo? E quante funzioni iniettive<br />

esistono da {y} a X?<br />

Soluzione. L’unica funzione suriettiva da X a {y} è anche l’unica funzione<br />

in generale. Infatti l’immagine <strong>di</strong> un qualsiasi elemento <strong>di</strong> X deve appartenere<br />

a {y}, quin<strong>di</strong> deve essere necessariamente uguale a y, dunque per<br />

costruire una funzione abbiamo soltanto una scelta, obbligata. Al contrario,<br />

qualsiasi funzione f : {y} → X è iniettiva (è anche suriettiva se |X| = 1), ed<br />

esistono tante funzioni quanti sono i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> applicare y in X scegliendo un<br />

elemento x ∈ X, cioè |X| mo<strong>di</strong>.<br />

A18. Data una relazione binaria R su un insieme A, è sempre possibile<br />

definire una funzione f : A → A me<strong>di</strong>ante: f(x) = y con y tale che xRy (per<br />

qualsiasi x ∈ A)?<br />

Soluzione. Una tale definizione è possibile soltanto quando per ciascun<br />

x fissato esiste ed è unico l’elemento y ∈ A tale che xRy. Infatti affinché<br />

una funzione sia correttamente definita, occorre che qualunque elemento del<br />

dominio abbia un’immagine, e che tale immagine sia unica. Ad es. la relazione<br />

“amicizia” non permette <strong>di</strong> definire una funzione, perché – supponendo<br />

questa volta che non sia vero che chiunque è amico <strong>di</strong> se stesso – può<br />

benissimo accadere che qualche elemento x non abbia amici (quin<strong>di</strong> ci sarebbero<br />

problemi col dominio), o ne abbia più <strong>di</strong> uno (problemi con l’immagine:<br />

non sappiamo quale amico y dobbiamo associare all’elemento x). Un modo<br />

per ottenere una funzione da tale relazione è quello <strong>di</strong> assegnare x all’amico<br />

y conosciuto per ultimo oppure avente la minima età, ecc. . Si dovranno anche<br />

assegnare tutti gli eventuali “misantropi” (che non hanno amici) ad un<br />

fissato y “<strong>di</strong> salvataggio”, es. y = prof. Vietri, così da poter dare un senso a<br />

f(x) in tutti i casi.<br />

A19. Stu<strong>di</strong>are le 4 seguenti relazioni r i , definite in R: x r 1 y ⇔ x 2 − y 2 = 0;<br />

x r 2 y ⇔ x 3 − y 3 = 0; x r 3 y ⇔ x 2 − xy = 0; x r 4 y ⇔ x 2 − y = 0.<br />

Soluzione. r 1 equivale all’uguaglianza dei valori assoluti <strong>di</strong> x e y. Essa<br />

è perciò una relazione <strong>di</strong> equivalenza (essenzialmente perché si riferisce all’uguaglianza<br />

<strong>di</strong> due grandezze), ed ha per quoziente una struttura “essenzialmente<br />

uguale” all’insieme dei numeri reali non negativi. La classe <strong>di</strong> equi-<br />

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