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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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una combinazione lineare in S (quando si presentassero ripetizioni <strong>di</strong> vettori,<br />

cioè se ∃i, j: v i = w j , sommeremmo i relativi coefficienti, a i e b j ). Poi,<br />

moltiplicando il primo elemento per uno scalare qualsiasi, λ, otteniamo (<strong>di</strong>stribuendo)<br />

λa 1 v 1 + λa 2 v 2 + ... + λa g v g , che è <strong>di</strong> nuovo un elemento <strong>di</strong> 〈S〉.<br />

Dunque l’insieme richiesto è un sottospazio.<br />

D2. Utilizzando il teorema secondo cui una matrice con due righe uguali ha<br />

determinante nullo, e il teorema <strong>di</strong> multilinearità del determinante (vedere<br />

anche l’es. C11), <strong>di</strong>mostrare che scambiando due righe <strong>di</strong> una data matrice,<br />

M, il determinante della matrice ottenuta, N, è l’opposto <strong>di</strong> det(M).<br />

Mostrare poi, con un controesempio, che il viceversa <strong>di</strong> questa proprietà non<br />

vale.<br />

Soluzione. Siano i e j gli in<strong>di</strong>ci delle righe in questione; in<strong>di</strong>cheremo tali<br />

righe con r i e r j . Sia ora R la matrice ottenuta rimpiazzando sia r i che r j con<br />

r i +r j . Applicando il noto teorema, sopra ricordato, abbiamo che det(R) = 0.<br />

Prima <strong>di</strong> procedere con i calcoli denotiamo con I la matrice ottenuta da M<br />

rimpiazzando r j con r i + r j , e con J la matrice ottenuta ulteriormente da I<br />

rimpiazzando r i con r j . Denotiamo infine con II e JJ le matrici che hanno<br />

la i-esima e j-esima riga uguali rispettivamente a r i e r j . Applicando la<br />

linearità <strong>di</strong> det su ogni riga fissata, abbiamo dunque che det(R) = det(I) +<br />

det(J) = (det(II)+det(M))+(det(N)+det(JJ)) = 0+det(M)+det(N)+0.<br />

Ricordandoci che det(R) = 0 otteniamo che det(M) = −det(N).<br />

Come controesempio possiamo scegliere una matrice M che abbia determinante<br />

non nullo, e costruiamo poi N semplicemente moltiplicando una riga<br />

<strong>di</strong> M per −1. Il determinante infatti “si accorge” <strong>di</strong> questa mo<strong>di</strong>fica e <strong>di</strong>venta<br />

<strong>di</strong> segno opposto per una nota proprietà – che è in effetti un caso particolare<br />

della linearità. Ma N non si può ottenere scambiando alcuna coppia <strong>di</strong> righe<br />

<strong>di</strong> M (notare che qualsiasi riga si scelga, non c’è il rischio che essa sia nulla...<br />

perché?).<br />

G - Altri esercizi<br />

G1. Scrivere l’equazione canonica della circonferenza <strong>di</strong> centro A = (8, 5) e<br />

<strong>di</strong> raggio 4. Scrivere poi la sua nuova equazione a seguito <strong>di</strong> una rotazione<br />

(degli assi) <strong>di</strong> 60 gra<strong>di</strong> in senso antiorario.<br />

Soluzione. Per la prima equazione otteniamo: (x − 8) 2 + (y − 5) 2 = 4 2 ,<br />

cioè x 2 + y 2 − 16x − 10y + 73 = 0. Per ricavare la seconda equazione ragioniamo<br />

in due mo<strong>di</strong>. Primo modo: utilizziamo la matrice del cambiamento<br />

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