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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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si ha che X ∩ (Y ) = (X ∩ Y ) ∪ ∅. Dunque in tutti i casi visti non occorre<br />

fare <strong>di</strong>mostrazioni laboriose come nel caso generale, poiché le formule che si<br />

ottengono sono sempre imme<strong>di</strong>ate da <strong>di</strong>mostrare.<br />

A9. Delle due formule <strong>di</strong> De Morgan, <strong>di</strong>mostrare la seguente:<br />

∀Y ⊆ X, Z ⊆ X C X (Y ∩ Z) = C X Y ∪ C X Z .<br />

Fornire poi un esempio reale inerente a tale formula.<br />

Soluzione. Per un qualsiasi elemento a ∈ X si ha che a ∈ C X (Y ∩ Z) ⇔<br />

a ∈ X ∧ a ∉ (Y ∩ Z) ⇔ a ∈ X ∧ ¬(a ∈ Y ∧ a ∈ Z) ⇔ a ∈ X ∧ (a ∉ Y ∨ a ∉<br />

Z) ⇔ (a ∈ X ∧ a ∉ Y ) ∨ (a ∈ X ∧ a ∉ Z) ⇔ a ∈ C X Y ∨ a ∈ C X Z ⇔ a ∈<br />

C X Y ∪C X Z (in effetti potevamo fare una <strong>di</strong>mostrazione più facile trascurando<br />

l’appartenenza ad X, che è una sorta <strong>di</strong> insieme “universo”). Dunque gli<br />

ingre<strong>di</strong>enti fondamentali sono stati il “cambio” operato dalla negazione e la<br />

<strong>di</strong>stributività <strong>di</strong> “et” rispetto a “vel”.<br />

Come esempio, sia X l’insieme degli studenti del presente corso. Sia poi Y<br />

il sottoinsieme degli studenti <strong>di</strong>sattenti e Z il sottoinsieme degli studenti che<br />

parlano durante la lezione. Allora C X (Y ∩ Z) contiene ogni studente che non<br />

sia [<strong>di</strong>sattento e “chiacchierone”] al tempo stesso. Un qualsiasi suo elemento<br />

è attento oppure quieto, e infatti appartiene a C X Y ∪ C X Z (ovviamente un<br />

valore relativamente alto <strong>di</strong> |Y ∩ Z| non giova affatto alla riuscita del corso,<br />

mentre Z \ Y contiene in genere studenti che stimolano la conversazione<br />

costruttiva – ma non devono fare troppe domande agli studenti vicini o al<br />

professore!).<br />

A9bis. Dimostrare che ∀X ⊆ Y C Y (C Y X) = X.<br />

Soluzione. Si tratta in effetti <strong>di</strong> un gioco <strong>di</strong> parole, riconducibile a frasi<br />

del tipo “su questo tavolo non vedo un giornale che non sia vecchio” (cioè<br />

tutti i giornali che vedo sul tavolo sono vecchi) oppure a proprietà algebriche<br />

del tipo “meno per meno fa più ”. Dunque si ha che C Y X consiste degli<br />

elementi <strong>di</strong> Y che non appartengono ad X; invece il suo complementare in Y<br />

consiste – com’è ovvio – degli altri elementi <strong>di</strong> Y , cioè precisamente <strong>di</strong> quelli<br />

appartenenti ad X. Formalmente, tutto <strong>di</strong>pende dal fatto che ¬(¬P ) ⇔ P<br />

per ogni proprietà P (<strong>di</strong>ciamo che ¬ è un’involuzione).<br />

A9ter. È possibile che, per un dato insieme A, si abbia A × A = A? Si può<br />

avere invece |A × A| = |A|?<br />

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