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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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finiti) |f(A)| ≤ |A| ∀f, A (infatti alcune immagini <strong>di</strong> una data funzione possono<br />

benissimo coincidere) e dall’uguaglianza caratteristica della suriettività,<br />

cioè |f(A)| = |B|, si ha che |B| ≤ |A|. Dunque necessariamente |B| ≤ 12.<br />

Nel secondo caso l’iniettività <strong>di</strong> g implica che |f(A)| = |A| (notiamo che<br />

questa con<strong>di</strong>zione è anche sufficiente). Dunque, poiché per impe<strong>di</strong>re la suriettività<br />

deve essere |f(A)| < |B|, abbiamo che |A| < |B| e quin<strong>di</strong> che |B|<br />

deve essere almeno 13.<br />

A15. Dimostrare che la composizione <strong>di</strong> due funzioni biunivoche è ancora<br />

una funzione biunivoca.<br />

Soluzione. Siano date f : A → B e g : B → C biunivoche, e consideriamo<br />

g ◦ f : A → C. Intanto notiamo che tale composizione è ben definita,<br />

poiché non c’è il rischio che la g “faccia un buco nell’acqua” pescando un<br />

elemento <strong>di</strong> B non raggiunto da f; in altre parole, la suriettività <strong>di</strong> f assicura<br />

che l’immagine <strong>di</strong> f è tutto il dominio B. Ora, mostriamo che g◦f è iniettiva:<br />

se x, y sono elementi <strong>di</strong>stinti in A, allora per l’iniettività <strong>di</strong> f abbiamo che<br />

f(x) ≠ f(y). A sua volta, l’iniettività <strong>di</strong> g implica che g(f(x)) ≠ g(f(y)).<br />

Passiamo alla suriettività: preso x ∈ C, per la suriettività <strong>di</strong> g abbiamo che<br />

∃¯x ∈ B : g(¯x) = x. A sua volta, la suriettività <strong>di</strong> f implica che ∃ˆx ∈ A :<br />

f(ˆx) = ¯x. Ma allora g(f(ˆx)) = g(¯x) = x. Avendo stabilito sia l’iniettività<br />

che la suriettività della composizione, otteniamo per definizione la biiettività.<br />

A16. Descrivere esempi concreti o astratti che riguar<strong>di</strong>no l’implicazione e la<br />

doppia implicazione (equivalenza).<br />

Soluzione. (Ho l’automobile) ⇒ (pago un’assicurazione). Ma non è vero<br />

il viceversa; infatti se pago un’assicurazione potrebbe essere quella sugli infortuni,<br />

sulla salute, ecc. . Un’altro esempio: (n è un numero primo maggiore<br />

<strong>di</strong> due) ⇒ (n è <strong>di</strong>spari), e nemmeno qui vale il viceversa.<br />

Passiamo ora alla doppia implicazione. (Pago un’assicurazione) ⇔ (figuro<br />

nell’elenco dei clienti <strong>di</strong> qualche compagnia assicurativa). Tale esempio<br />

è assai elementare, mentre il prossimo potrebbe essere considerato un vero<br />

e proprio teorema, perché afferma qualcosa <strong>di</strong> interessante (molti teoremi<br />

si enunciano usando appunto ⇔, e sono interessanti perché collegano due<br />

“mon<strong>di</strong> lontani”): (Un sistema S <strong>di</strong> tre equazioni lineari in tre incognite ha<br />

almeno due triple <strong>di</strong> soluzioni) ⇔ (S ha infinite triple <strong>di</strong> soluzioni). Infatti<br />

è chiaro che le due frasi sono collegate da ⇐ (la seconda frase implica banalmente<br />

la prima), ma non è affatto ovvio che valga ⇒, cioè che un tale<br />

sistema che ammetta almeno 2 soluzioni ne ammette, sicuramente, ad es. 53<br />

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