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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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Possiamo però “<strong>di</strong>stillare” un sottospazio da tale insieme, scrivendo i suoi<br />

elementi così:<br />

(<br />

− 11<br />

)<br />

2 , −11 2 , −3 2 , 0 , 0 + ( −s − t , 0 , 0 , s , t ) .<br />

Si tratta dunque <strong>di</strong> un “piano” in R 5 ottenuto da un sottospazio 2-<strong>di</strong>mensionale<br />

(a destra) la cui origine (0) è stata traslata e collocata sul punto a<br />

sinistra, “portando con sé” tutto il piano che prima passava per 0. Il sottospazio<br />

corrisponde al sistema omogeneo associato al nostro sistema, cioè lo<br />

stesso sistema ma con i termini noti nulli. Tale sottospazio è la “giacitura”<br />

del nostro piano, cioè contiene precisamente l’informazione della “pendenza”,<br />

e passa per l’origine. Per ottenere il “vero” piano bisogna traslare opportunamente<br />

la giacitura, facendola passare per un qualsiasi punto del “vero”<br />

piano.<br />

Si possono analogamente considerare come parametri le coppie (x 1 , x 4 ) e<br />

(x 1 , x 5 ), ottenendo soluzioni apparentemente <strong>di</strong>verse da quelle trovate sopra,<br />

ma a ben vedere (...) coincidenti.<br />

B13. Dimostrare che<br />

S = {(x, y, z, w) ∈ R 4 : 2x − y − z = 0 ∧ 2x − z − 2w = 0 ∧ y − 2w = 0}<br />

è un sottospazio (<strong>di</strong> R 4 ) e trovarne due basi. Dimostrare poi che<br />

T = {(x, y, z, w) ∈ R 4 : 2x − y − z = 0 ∧ 2x − z − 2w = 0 ∧ y − w = 0}<br />

è un altro sottospazio e trovarne una base.<br />

Soluzione. Le tre con<strong>di</strong>zioni in congiunzione logica, riguardanti S, costituiscono<br />

un sistema omogeneo lineare, da cui segue imme<strong>di</strong>atamente che<br />

S è un sottospazio. Per trovarne una base, scriviamo il sottospazio in forma<br />

esplicita risolvendo il relativo sistema. [Con<strong>di</strong>zione 3] ⇒ y = 2w e ora [Con<strong>di</strong>zione<br />

1] ⇒ z = 2x − 2w. Notiamo che la seconda con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>viene superflua.<br />

La quadrupla generica <strong>di</strong> S è dunque (x, 2w, 2x − 2w, w) con x, w ∈ R.<br />

Due generatori <strong>di</strong> S sono (sostituendo 1 e 0 alternativamente in x e w) i<br />

vettori (1, 0, 2, 0) e (0, 2, −2, 1). Essi sono lin. in<strong>di</strong>p. – poiché risultano non<br />

proporzionali – e quin<strong>di</strong> formano una base <strong>di</strong> S.<br />

Potremmo benissimo <strong>di</strong>re che un’altra base è la stessa <strong>di</strong> prima ma con<br />

i vettori scambiati (infatti l’or<strong>di</strong>ne conta – si pensi alle coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> un<br />

vettore generico, che infatti vengono scambiate). Potremmo anche sforzarci<br />

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