03.11.2014 Views

ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

perché h e k sono liberi <strong>di</strong> variare e, ad es. possono generare 8,9,10..., cioè non<br />

necessariamente 4. Dunque non si tratta <strong>di</strong> un sottospazio. Ragionando in un<br />

altro modo, possiamo cercare un semplice “neo”, un qualcosa che pregiu<strong>di</strong>chi<br />

l’essere sottospazio. Ad es. ci accorgiamo che non è possibile ottenere (0, 0).<br />

Infatti la seconda componente è sempre maggiore (<strong>di</strong> 4) della prima. Abbiamo<br />

fra l’altro scoperto, così, che il sistema associato non è omogeneo,<br />

infatti esso è<br />

{x − y + 4 = 0 .<br />

Questa è un’ulteriore conferma che S ′ non è un sottospazio.<br />

Il terzo caso sembra molto simile al primo, eppure le cose cambiano<br />

sostanzialmente. Ora intanto il test “rifunziona”. Infatti si ha che h(a +<br />

2b, 2a + 5b) + k(a ′ + 2b ′ , 2a ′ + 5b ′ ) = (ha + 2hb + ka ′ + 2kb ′ , 2ha + 5hb + 2ka ′ +<br />

5kb ′ ) = ((ha + ka ′ ) + 2(hb + kb ′ ), 2(ha + ka ′ ) + 5(hb + kb ′ )) ∈ S ′′ . Ne segue<br />

che S ′′ è un sottospazio. Se però cerchiamo un sistema omogeneo associato<br />

(deve esistere, dato che abbiamo <strong>di</strong>mostrato che S ′′ è un sottospazio) esso<br />

non appare imme<strong>di</strong>ato da scrivere. Ponendo allora x = a + 2b, y = 2a + 5b<br />

ci accorgiamo che non è possibile trovare relazioni fra x e y. Infatti si ha<br />

ad es. che y = 2(x − 2b) + 5b = 2x + b, dunque non otteniamo una legge<br />

“fissa” poiché c’è b che “dà fasti<strong>di</strong>o”. Siamo in presenza <strong>di</strong> un sottospazio<br />

uguale allo spazio stesso, R 2 . Per vederlo, calcoliamo una base col solito<br />

metodo, ponendo cioè prima a = 1, b = 0 e poi a = 0, b = 1. Otteniamo<br />

i due vettori linearmente in<strong>di</strong>pendenti (1, 2), (2, 5). Essi sono la prova che<br />

S ′′ ha <strong>di</strong>mensione 2, cioè necessita <strong>di</strong> non meno <strong>di</strong> 2 generatori (ovviamente<br />

possiamo aggiungerne altri, inutili – basterà annullarli me<strong>di</strong>ante il fattore 0<br />

nella combinazione lineare – ma 2 resta il minimo) e dunque S ′′ coincide con<br />

lo spazio “ambiente” 2-<strong>di</strong>mensionale (vedere anche l’es. B9). A questo punto<br />

ci “salviamo” <strong>di</strong>cendo (nulla <strong>di</strong> errato, sia ben chiaro) che il sistema associato<br />

a S ′′ esiste comunque, ed è quello formato dall’equazione 0=0 (ma anche, ad<br />

es. , dalle 2 equazioni indeterminate “5x − 5x = 0” e “y + 2x = y + 2x” o solo<br />

da una <strong>di</strong> esse). Osserviamo infine che per <strong>di</strong>mostrare che S ′′ è un sottospazio<br />

potevamo semplicemente notare che a(1, 2)+b(2, 5) = (a+2b, 2a+5b), anziché<br />

eseguire il test <strong>di</strong> chiusura.<br />

B9. Dimostrare che se S è un sottospazio <strong>di</strong> R n tale che <strong>di</strong>m(S) = n, allora<br />

S = R n .<br />

Soluzione. Sia {b 1 , ..., b n } una base <strong>di</strong> S. Supponiamo per assurdo che<br />

R n \S ≠ ∅ e sia quin<strong>di</strong> m un vettore appartenente a tale <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> insiemi<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!