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ESERCIZI DI AVVIAMENTO - Sezione di Matematica

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se in verità non così complesso). La matematica è spesso così, ma anche... la<br />

vita quoti<strong>di</strong>ana: ad es. se tutto è in regola la macchina parte, ma basta che<br />

si stacchi un filo perché essa ci “lasci a pie<strong>di</strong>”.<br />

B2. Nel primo caso dell’es. B1 trovare un insieme <strong>di</strong> generatori del sottospazio.<br />

Trovare poi un insieme <strong>di</strong> due generatori per R 2 e mostrare che in<br />

generale non si può ridurre il numero <strong>di</strong> tali generatori. Verificare che i due<br />

generatori trovati sono linearmente in<strong>di</strong>pendenti. Mostrare infine che due<br />

vettori lin. <strong>di</strong>pendenti non possono generare R 2 .<br />

Soluzione. A livello intuitivo, poiché tale sottospazio <strong>di</strong>pende solo da<br />

una variabile, esso non ha “molta libertà <strong>di</strong> espressione”, e quin<strong>di</strong> basteranno<br />

pochi vettori per generarlo tramite combinazioni lineari. Specializzando ad<br />

es. la x con il valore 1, si ottiene (1,0) e si riesce conseguentemente ad e-<br />

sprimere ogni (x, 0) come x(1, 0). Dunque (1,0) è, da solo, un generatore<br />

(infatti me<strong>di</strong>ante le possibili combinazioni lineari, che sono semplicemente<br />

quelle del tipo x(1, 0), si ottiene tutto il sottospazio 〈(1, 0)〉 ).<br />

Un tipico esempio <strong>di</strong> generatori per R 2 è {(1, 0), (0, 1)}. Infatti un vettore<br />

qualsiasi, (a, b), si può esprimere come a(1, 0) + b(0, 1) (l’elementarità <strong>di</strong> tali<br />

generatori ci consente, imme<strong>di</strong>atamente, <strong>di</strong> trovare la combinazione lineare<br />

adatta). È invece impossibile trovare un unico generatore per R2 . Infatti, se<br />

ci fossimo riusciti usando un certo (u, v), non saremmo paradossalmente in<br />

grado <strong>di</strong> generare ad es. (u, v + 1).<br />

Torniamo ora sui due generatori <strong>di</strong> prima. Essi sono linearmente in<strong>di</strong>pendenti<br />

perché se α(1, 0) + β(0, 1) = (0, 0) allora (α, β) = (0, 0) e dunque<br />

α = β = 0. Per quanto riguarda l’ultima domanda, due vettori (a, b), (c, d)<br />

linearmente <strong>di</strong>pendenti sono, equivalentemente, proporzionali (infatti abbiamo<br />

che h(a, b) + k(c, d) = 0 con h, k non entrambi nulli; perciò se h ≠ 0<br />

si ha che (a, b) = (k/h)(c, d), mentre se h = 0 sicuramente k ≠ 0 e dunque<br />

(c, d) = (h/k)(a, b) ). Ora due vettori proporzionali non hanno la forza <strong>di</strong><br />

generare tutto R 2 , perché i loro lavori si “intralciano” e si “sovrappongono”.<br />

In termini formali, se supponiamo ad es. k ≠ 0 e quin<strong>di</strong> (c, d) = t(a, b),<br />

tutti i vettori generabili sono del tipo α(a, b) + β(c, d) = α(a, b) + βt(a, b) =<br />

(α + βt)(a, b) e cioè tutti e soli i vettori proporzionali ad (a, b).<br />

B3. Mostrare che {(x, y, z) ∈ R 3 : x = z} è un sottospazio (<strong>di</strong> R 3 ). Trovarne<br />

due generatori e mostrare che non si può trovare un solo generatore.<br />

Soluzione. Anziché fare le verifiche <strong>di</strong> routine, potremmo brevemente<br />

<strong>di</strong>re che un tale sottoinsieme è definito da un certo numero (uno, in questo<br />

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