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LF_Aprile_2021_WEB5

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un’ultima foto che ritrae i primi gruppi<br />

partigiani arrivati in una Reggio Emilia<br />

liberata. «In questa foto del 22 aprile<br />

1945 manchiamo solo io e mio padre:<br />

che eravamo ancora nascosti sulle<br />

montagne. Scendemmo due giorni<br />

dopo per raggiungere Reggio e Bibbiano<br />

(paese natale di Teresa, ndr), diventate<br />

città libere. Che gioia! A guerra<br />

finita cominciammo la militanza<br />

politica vera e propria: il lavoro con le<br />

donne, le assemblee con le operaie,<br />

le battaglie per i diritti, l’accoglienza<br />

dei prigionieri. Fu un periodo di grande<br />

impegno. Il 1° maggio di quell’anno<br />

parlai in pubblico.<br />

Subito dopo ripresi in mano le dispense<br />

politiche di Giuseppe Dossetti che<br />

leggevo a scuola. Insomma, fu un’emozione<br />

così forte che decisi di tornare<br />

a studiare».<br />

teresavergalli.wordpress<br />

Mario Grisendi, detto Folgore (1942)<br />

Prende fiato Teresa, rimette le mani<br />

affusolate nella scatola e tira fuori la<br />

foto di un ragazzo su una moto. La fissa<br />

a lungo come se i ricordi si facessero<br />

più appuntiti e acuti. «Lui è stato<br />

il primo soldato che ho visto morto: si<br />

chiamava Mario Grisendi, ma il nome<br />

di battaglia era Folgore, aveva combattuto<br />

in Africa dove, a El Alamein,<br />

perse una gamba. Quando fu dimesso<br />

dall’ospedale decise di lasciarsi alle<br />

spalle ciò che aveva visto in guerra e<br />

di stare dall’altra parte. Fu ucciso durante<br />

un’azione notturna organizzata<br />

per catturare un gerarca. Al suo funerale<br />

un compagno si alzò e disse:<br />

“Folgore, sarai vendicato! A morte il<br />

fascismo”. Il giorno dopo i fascisti fecero<br />

comunque circondare la casa di<br />

Folgore ma non poterono far altro che<br />

arrestare sua madre, una donna anziana<br />

e straziata dal dolore».<br />

Anche Prospero, il padre di Teresa, da<br />

civile ebbe un ruolo attivo e in prima<br />

linea durante la lotta antifascista. Fu<br />

più volte manganellato, fu arrestato e<br />

si salvò da una condanna a morte. Per<br />

sua figlia divenne un grande esempio.<br />

Dall’archivio privato di Vergalli esce<br />

Nilde Iotti e Teresa Vergalli (1946)<br />

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