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LF_Aprile_2021_WEB5

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il territorio ricordando di essere la più<br />

grande: quando Daniela era piccola<br />

la controllava sempre, anche se poi<br />

crescendo sono diventate complici,<br />

tanto che uscivano e Daniela poteva<br />

rientrare più tardi rispetto alle amiche<br />

proprio grazie alla sorella maggiore.<br />

Dopo poco arriva Miriam, la più piccola,<br />

che già conosco. Ci salutiamo<br />

affettuosamente e mi racconta di una<br />

scenata di gelosia che le fece Daniela<br />

su un aereo di ritorno da Milano<br />

perché si era già organizzata le giornate<br />

a Ceraso senza contemplarla.<br />

Poi mi porta a vedere cosa bolle in<br />

pentola.<br />

La cucina è grande proprio come nei<br />

racconti ricevuti e ai fornelli c’è Gabriella,<br />

la sorella appassionata di cucina,<br />

grembiule di ordinanza e mani<br />

all’opera per il piatto della tradizione<br />

della famiglia Ferolla: fusilli fatti con il<br />

ferretto. La tradizione si ripete, il rito è<br />

sempre quello.<br />

Come da bambine, quando tutte e<br />

quattro le sorelle provavano a imparare<br />

dalla nonna l’arte della pasta di<br />

casa, oggi sono tutte vicine intente a<br />

ripetere questo rituale.<br />

Da sinistra, Daniela Ferolla con le sorelle<br />

Gabriella, Giusi e Miriam<br />

Una delle grotte di Palinuro (SA)<br />

La più brava è ovviamente Gabriella.<br />

Mi fermo a parlare con lei e le comunico<br />

che la sua fama la precede. Ma<br />

anche la mia fame mi precede. Mi<br />

racconta di aver trascritto e conservato<br />

tutte le ricette della nonna, mostrandomi<br />

con orgoglio il suo libro.<br />

Ho sempre sognato di averne uno<br />

tutto mio, scritto da me: lo trovo un<br />

modo romantico per conservare le<br />

tradizioni di famiglia, rivivere i momenti<br />

insieme e far partecipare anche<br />

chi non c’è più.<br />

Giusy è attenta a ogni dettaglio, una<br />

perfetta cuoca. Conosce i tempi per<br />

fare una buona cucina, ha esperienza<br />

e si vede. Mi dice che è semplice<br />

mangiare bene se hai a disposizione<br />

prodotti buoni, frutto di una cultura<br />

di tutela del territorio come il Cilento.<br />

Ha ragione, ma sono sicuro che<br />

sappia bene anche quanta dedizione<br />

e amore ci vuole per assemblarli<br />

e prepararli a regola d’arte. Ammiro<br />

molto chi decide di presidiare il territorio<br />

conservandone l’identità più<br />

profonda.<br />

È quasi ora di pranzo, c’è fermento. La<br />

tavola è imbandita, tutto è pronto per<br />

offrire ancora una volta questo dono<br />

a tutta la famiglia. È il segno che si<br />

ripete negli anni di quanto sia importante<br />

stare insieme a tavola, seduti<br />

a chiacchierare e a ricordare eventi<br />

familiari. Oltre ai fusilli al ferretto c’è<br />

un altro assaggio di primo, il piatto di<br />

cui Daniela mi aveva sempre cantato<br />

le lodi: le rondelle in bianco al forno<br />

con besciamella, prosciutto cotto e<br />

formaggio. Mi sento a casa, sorrido<br />

con loro celebrando questa giornata<br />

di festa e rifletto su quanto sia importante<br />

la famiglia e il rispetto delle<br />

tradizioni.<br />

© Claudio Caridi/AdobeStock<br />

© JonShore/AdobeStock<br />

Fusilli al ferretto<br />

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