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il territorio ricordando di essere la più<br />
grande: quando Daniela era piccola<br />
la controllava sempre, anche se poi<br />
crescendo sono diventate complici,<br />
tanto che uscivano e Daniela poteva<br />
rientrare più tardi rispetto alle amiche<br />
proprio grazie alla sorella maggiore.<br />
Dopo poco arriva Miriam, la più piccola,<br />
che già conosco. Ci salutiamo<br />
affettuosamente e mi racconta di una<br />
scenata di gelosia che le fece Daniela<br />
su un aereo di ritorno da Milano<br />
perché si era già organizzata le giornate<br />
a Ceraso senza contemplarla.<br />
Poi mi porta a vedere cosa bolle in<br />
pentola.<br />
La cucina è grande proprio come nei<br />
racconti ricevuti e ai fornelli c’è Gabriella,<br />
la sorella appassionata di cucina,<br />
grembiule di ordinanza e mani<br />
all’opera per il piatto della tradizione<br />
della famiglia Ferolla: fusilli fatti con il<br />
ferretto. La tradizione si ripete, il rito è<br />
sempre quello.<br />
Come da bambine, quando tutte e<br />
quattro le sorelle provavano a imparare<br />
dalla nonna l’arte della pasta di<br />
casa, oggi sono tutte vicine intente a<br />
ripetere questo rituale.<br />
Da sinistra, Daniela Ferolla con le sorelle<br />
Gabriella, Giusi e Miriam<br />
Una delle grotte di Palinuro (SA)<br />
La più brava è ovviamente Gabriella.<br />
Mi fermo a parlare con lei e le comunico<br />
che la sua fama la precede. Ma<br />
anche la mia fame mi precede. Mi<br />
racconta di aver trascritto e conservato<br />
tutte le ricette della nonna, mostrandomi<br />
con orgoglio il suo libro.<br />
Ho sempre sognato di averne uno<br />
tutto mio, scritto da me: lo trovo un<br />
modo romantico per conservare le<br />
tradizioni di famiglia, rivivere i momenti<br />
insieme e far partecipare anche<br />
chi non c’è più.<br />
Giusy è attenta a ogni dettaglio, una<br />
perfetta cuoca. Conosce i tempi per<br />
fare una buona cucina, ha esperienza<br />
e si vede. Mi dice che è semplice<br />
mangiare bene se hai a disposizione<br />
prodotti buoni, frutto di una cultura<br />
di tutela del territorio come il Cilento.<br />
Ha ragione, ma sono sicuro che<br />
sappia bene anche quanta dedizione<br />
e amore ci vuole per assemblarli<br />
e prepararli a regola d’arte. Ammiro<br />
molto chi decide di presidiare il territorio<br />
conservandone l’identità più<br />
profonda.<br />
È quasi ora di pranzo, c’è fermento. La<br />
tavola è imbandita, tutto è pronto per<br />
offrire ancora una volta questo dono<br />
a tutta la famiglia. È il segno che si<br />
ripete negli anni di quanto sia importante<br />
stare insieme a tavola, seduti<br />
a chiacchierare e a ricordare eventi<br />
familiari. Oltre ai fusilli al ferretto c’è<br />
un altro assaggio di primo, il piatto di<br />
cui Daniela mi aveva sempre cantato<br />
le lodi: le rondelle in bianco al forno<br />
con besciamella, prosciutto cotto e<br />
formaggio. Mi sento a casa, sorrido<br />
con loro celebrando questa giornata<br />
di festa e rifletto su quanto sia importante<br />
la famiglia e il rispetto delle<br />
tradizioni.<br />
© Claudio Caridi/AdobeStock<br />
© JonShore/AdobeStock<br />
Fusilli al ferretto<br />
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