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Utilizzi solo tessuti biologici, naturali<br />
e ad alta tracciabilità. Quali sono i<br />
tuoi preferiti?<br />
Il mio primo amore è il cotone organico<br />
che, a differenza di quello non<br />
organico, cresce in un terreno non<br />
trattato con prodotti chimici: una metodologia<br />
che giova sia all’ambiente<br />
sia a chi è impiegato in queste piantagioni<br />
perché non viene esposto ai<br />
pesticidi. Essere sostenibili significa<br />
anche rispettare la filiera produttiva e<br />
chi ci lavora. Uso questo tessuto per<br />
la maggior parte dei prodotti: abiti,<br />
camicie e pantaloni. Poi il lino o il ramiè<br />
per i capi estivi, mentre per quelli<br />
invernali scelgo la lana da economia<br />
circolare e quindi riciclata.<br />
Sulle fibre tessili stiamo facendo un<br />
grande lavoro di ricerca: siamo stati<br />
tra i primi a usare il pinatex, ricavato<br />
dalle foglie di ananas. Con questo<br />
tessuto, al Met Gala del 2017, abbiamo<br />
vestito Livia Firth, fondatrice di Eco<br />
Age, il primo negozio sostenibile ed<br />
etico a Londra.<br />
Quanto è difficile reperire questi materiali?<br />
Anni fa avrei risposto molto, oggi invece<br />
è più facile. La sostenibilità è diventata<br />
importante per tutti, non solo<br />
per chi ne parlava dieci anni fa. L’Italia,<br />
come sempre, è leader in questo ambito<br />
di ricerca e le aziende produttrici<br />
sono le prime a proporre questi tessuti.<br />
I tuoi capi sono anche a chilometro<br />
zero, visto che vengono prodotti in<br />
due fabbriche a Milano e a Biella.<br />
Ho scelto due aziende con una filiera<br />
interna certificata, dove c’è il giusto<br />
rispetto per i lavoratori. Ma anche vicine,<br />
per evitare l'impatto energetico<br />
del trasporto e della distribuzione.<br />
Mi stupisco ancora di come in Italia si<br />
continuino a preferire gli spostamenti<br />
su strada, quando con la rete ferroviaria<br />
si potrebbero ridurre notevolmente<br />
le emissioni di CO 2<br />
.<br />
La tua collezione primavera-estate si<br />
intitola Mother Earth. Qual è il suo fil<br />
rouge?<br />
Nasce da un lavoro meraviglioso:<br />
l’abito-opera realizzato con l’artista<br />
Franco Gervasio ed esposto fino a<br />
gennaio al Museo Salvatore Ferragamo<br />
di Firenze nell’ambito della<br />
mostra Sustainable Thinking. In esso<br />
sono racchiusi tutti gli elementi della<br />
Terra: il mare, il cielo, le montagne, i<br />
campi. L’abbiamo pensata durante il<br />
L’abito-opera<br />
realizzato con<br />
l’artista Franco<br />
Gervasio ed<br />
esposto al<br />
Museo Salvatore<br />
Ferragamo di<br />
Firenze<br />
Fragranza Home<br />
& Body Laura<br />
Strambi<br />
lockdown e volevamo dare un messaggio<br />
incoraggiante. Anche i colori<br />
scelti sono molto naturali: il sabbia,<br />
l’azzurro, il celeste e il verde, che non<br />
manca mai e uso sia d’inverno sia d’estate.<br />
Qual è il futuro di Laura Strambi?<br />
Nell’immediato, lo showroom direzionale<br />
a Milano e a Düsseldorf per approcciarsi<br />
al mercato tedesco: penso<br />
che sia pronto ad accogliere il mio<br />
progetto sostenibile. E poi vorrei aprirne<br />
uno in Giappone. All’interno del<br />
brand, invece, abbiamo lavorato sugli<br />
accessori: per la primavera <strong>2021</strong> è<br />
stato realizzato uno stivale completamente<br />
in cotone organico, con tacco<br />
di gomma riciclata e rivestito in legno.<br />
Inoltre, abbiamo aperto l’e-commerce<br />
e lanciato la nostra prima fragranza<br />
per la casa. È un’essenza dalle note<br />
agrumate che può essere usata negli<br />
ambienti ma anche sul corpo. Viene<br />
venduta online e parte del ricavato<br />
è destinato alla FIVE onlus - Fondazione<br />
internazionale verso l’etica per<br />
realizzare comunità di accoglienza<br />
dedicate alle donne in difficoltà.<br />
Moda e ambiente. Che cosa c’è da<br />
fare ancora?<br />
Bisogna iniziare ad adottare un metodo<br />
progettuale sostenibile. Dall’eliminazione<br />
degli sprechi alla ricerca sui<br />
tessuti. Il lockdown ci ha insegnato a<br />
capire meglio che cosa ci serve davvero.<br />
La Terra è un dono e non va pensata<br />
solo come un bene di cui usufruiamo.<br />
Se la consumiamo e basta<br />
finiremo per portarla alla distruzione,<br />
dobbiamo invece preservarla per le<br />
generazioni future e insegnare loro<br />
come prendersene cura.<br />
laurastrambi.com<br />
laurastrambi<br />
Laura Strambi<br />
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