quaderno sinodo VII.pdf - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva ...
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L’imperatore la fece costruire a proprie spese (e non<br />
degli altamurani come testimoniato da qualcuno nei<br />
processi di età angioina), la dichiarò esente da qualsiasi<br />
giurisdizione vescovile e arcivescovile, dipendente<br />
solamente dal sovrano che nominava gli arcipreti e dalla<br />
Santa Sede.<br />
Una Chiesa palatina, dunque, a tutti gli effetti. Infatti,<br />
col documento del febbraio 1232, lo svevo nominò<br />
Riccardo da Brindisi primo arciprete. Dall’analisi<br />
del testo risultano di estrema importanza le espressioni<br />
utilizzate dal sovrano e riferite a Riccardo (dilectis familiaris<br />
et fidelis noster), alla Chiesa (de novo fundata), alla<br />
sua natura (liberam et exemptam ab ogni iurisdictione archiepiscopatus<br />
vel episcopatus: … liberam et immunem, collacione<br />
predicti archiepresbiteratus nobis et successoribus perpetuo<br />
reservata), agli arcipreti (nulli archiepiscopo vel episcopo<br />
prorsus sit subditus preter Sancte Romane ecclesie et nobis),<br />
alla terra (ecclesia nostre Altamure … in honorem beate Virginis<br />
edificari fecimus in terra predicta <strong>Altamura</strong>) 23 .<br />
Federico II creò una Chiesa palatina in una terra che<br />
ricostruì, curandosi del suo ripopolamento attraverso<br />
la diffusa e antica pratica della revocatio e dell’assegnazione<br />
di un territorio che circoscrisse, sottraendolo a<br />
quelle realtà feudali normanne esistenti prima della sua<br />
ascesa al trono e del quale si erano impossessate, approfittando<br />
del fatto che quell’area, occupata dai resti di un<br />
antico abitato, era rimasta per diversi secoli spopolata.<br />
La natura delle Chiese palatine prevedeva l’affidamento<br />
a sacerdoti, chiamati cappellani, scelti dall’imperatore<br />
o dal re; non erano richiesti né il decreto di<br />
fondazione ecclesiastico, né quello di creazione in titolo.<br />
L’autorità ecclesiastica non poteva ingerirsi.<br />
23 CDB XII, cit., doc. n. 1, pp. 3-4.<br />
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